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Perchè non ho più voglia di ascoltare le sue ragioni...sen. Pagliari

Argumento: Ultimissime

Egregio sen. Pagliari,

Visto che alla fine del dibattito di venerdì sera si è allontanato dopo alcune domande che le ho rivolto faccia a faccia, lamentando che ancora una volta la interrompo e non ascolto le Sue risposte, le rifaccio le domande, in modo che se vuole può rispondere con calma e io non la interrompo….

 

Prima delle domande voglio però spiegarle perché l’ho interrotta.

Lei stava dicendo (come sta facendo il Presidente del Consiglio e segretario del suo partito), che non si può mescolare la legge elettorale esistente alla Camera (approvata non più tardi di un anno fa dalla Sua maggioranza) con le modifiche alla Costituzione oggetto di referendum confermativo.

Il “Combinato disposto” per Lei non esiste….o non ha rilevanza…

Meglio scindere i due aspetti….

 

A questo punto non potevo stare ad ascoltarla. Non ne potevo più!


Non può rispondere con la falsificazione della realtà e la sua manipolazione….ripetendo pari pari i suoi argomenti nell’articolo che la Gazzetta Le pubblica (non un cenno al dibattito di venerdì e alle posizioni espresse dal prof.Viroli, mentre ampio spazio dato a Calderoli e alla Lega...come autorevoli esponenti del No…).

Non sono disposto ad ascoltarla in questi termini….dibattere non serve, se le ragioni dell’altro non ci dicono nulla….

 

Sono schifato (sì schifato, seppur un tempo la  stimavo a livello personale) di questo atteggiamento.

Sono schifato perché vi ho pure votato (come coalizione che si era presentata alle politiche 2013 ed ha ottenuto un ampio premio di maggioranza alla Camera, poi dichiarato Incostituzionale dalla Corte) e mai avrei immaginato di contribuire in qualche forma a ciò  che state realizzando oggi.

Non mi rappresentate per nulla...e questo dovrebbe il vostro ruolo, il vostro mandato!

 

Come si fa a dire che un Governo deve governare e un Parlamento legiferare per 5 anni, se salta il vincolo di rappresentanza tra il cittadino e chi lo rappresenta?

 

Se si sentisse tranquillo in coscienza, sen.Pagliari, il suo tono non sarebbe stato quello di venerdì. ...mesto e noioso, di chi deve recitare una parte in cui nel fondo non crede neppure lui…Non scriverebbe ciò che scrive, arrampicandosi sugli artifici delle negazioni…...

Anni fa, di fronte ad un politico che avesse risposto parlando del porta a porta di fronte ad una precisa domanda sullo strapotere mediatico del presidente del Consiglio e di chi lo appoggia, Lei si sarebbe indignato…..

Ora recita questa mesta parte, neppure convinto delle finzioni che sta sostenendo…

 

Veniamo quindi alle domande che avrei voluto porre venerdì, ma che ora non ho più la curiosità  di ascoltare nelle Sue eventuali risposte, se rimarranno sui toni mostrati….

 
  1. Se la stessa riforma costituzionale che state proponendo al paese (nessuno ve l’ha chiesta, se non il Presidente Napolitano) fosse stata proposta dal Governo Berlusconi o da altra forza politica l’avreste sostenuta nel merito come state facendo ora?

  2. Contiene elementi e bilanciamento di poteri per i quali cui non vi lamenterete quando sarete all’opposizione, come avete fatto per anni quando vi lamentavate dell’impossibilità di avere un ruolo significativo e democratico, di fronte allo strapotere della maggioranza?

  3. Lei ha espresso più volte critiche all’arroccamento del sindaco di Parma, alla sua sostanziale intoccabilità, vista la blindatura di maggioranza che la legge elettorale gli permette. Lei è cosciente che la stessa situazione si creerà con il Presidente del Consiglio, con poteri ben maggiori di un Sindaco, la cui sfiducia potrà venire soltanto da una Camera sbilanciata da un premio di maggioranza concesso ad una “minoranza reale”?

  4. Visto che nel suo articolo e nel suo intervento continua ad accusare il fronte del No di voler mantenere costi della politica con 215 senatori in più, ci può dire in questi ultimi due anni di quanto è cresciuto il debito pubblico? Quanto gli interventi del Governo (spending review, riforme istituzionali, ecc.) sono capaci di incidere su questa cifra, migliaia di volte maggiore, che genera colossali introiti per il sistema bancario e speculativo, sui prestiti del debito?

  5. Come mai decine di parlamentari PD hanno sottoscritto un appello del sen.Tocci che dichiara la propria contrarietà alla riforma costituzionale e tra le altre cose dice che la Riforma non riesce a perseguire gli obiettivi dichiarati: semplificazione e conferimento di efficenza ed efficacia al sistema istituzionale, oltre a costituire una complessiva alterazione degli equilibri, delle garanzie e dei bilanciamenti, di cui cui si nutre il costituzionalismo a tutto vantaggio del governo?

  6. Siamo sicuri che ciò che ora mostrate al paese come un progetto di rinnovamento meditato, affidabile e solido, non venga poi dichiarato da voi stessi e dalla realtà , tra poco tempo, come problematico e disfunzionale?

  7. Può spiegarmi che differenza c’é , in merito ad affidabilità che non regge alla prova dei fatti, con queste “riforme epocali” mese in piedi dal suo partito e rivelatesi inaffidabili e disfunzionali?

  • Riforma del Titolo V del 2001

  • Legge elettorale “Italicum” (che il suo stesso partito sta mettendo sul piatto come controparte per poter far passare la riforma costituzionale)

  • Abolizione delle Province (con lo sfacelo che abbiamo tutti sotto gli occhi, in ordine ai servizi ai cittadini e alle competenze che nessuno ricopre)

  • Legge 107/2015, cosiddetta “Buona Scuola”

  • Jobs Act e sistema di tutela sociale (provi a guardare Io Daniel Blake….che in altro contesto sviluppa la prospettiva che attende il nostro sistema di tutele sociali in caso di disoccupazione e malattia invalidante)

 

Se le va….risponda pure a quella parte di cittadini che tifano come una squadra di calcio la vittoria del Vostro progetto di Costituzione e di Stato….da parte mia ho perso la voglia di ascoltarla…..

Già l’averci costretti ad un confronto di questo tipo é una sconfitta, altro che vittoria….

 

Se poi vuole continuare a crogiolarsi con il mantra che “siamo quelli del No a tutto”, faccia pure, sapendo perfettamente che le proposte in campo ci sono tutte, basta ascoltarle.

E la capacità di ascoltare é  ciò che più  manca al Suo Segretario e presidente del Consiglio.

E  voi ubbidiente soldatini avete troppa paura di contraddirlo e contraddire i poteri che vi sostengono (non certo quella base di cittadini e di bisogni che ha storicamente sostenuto e animato la sinistra italiana e vi hanno portato dove siete ora), pena la perdita dei vostri scranni, per il futuro.

 

Per finire, due piccoli esempi di errori mai riconosciuti né emendati a partire dalla Scuola e da due articoli pubblicati:

 
  1. La legge 107 ha assunto personale in modo disfunzionale rispetto alle esigenze delle scuole, con tempistiche ed equilibri geografici pazzeschi. Le disfunzionalità si sentiranno per anni, non basta la retorica del “periodo di rodaggio” per sistemare i guai generati. Ad oggi non è stata pronunciata alcuna parola di scusa o di rettifica di rotta, ed i decreti delegati del Governo, che usciranno dopo il Referendum, sono una spada di Damocle assolutamente autoritaria e pericolosa.

  2. Come si fa a ringraziare Banca Intesa per la donazione di 65.000 € di banchi per le scuole superiori, nell’ambito dell’accordo di tesoreria con la Provincia? Ciò che è un ruolo istituzionale dell’ente pubblico preposto fino ad ora (Provincia) è stato smantellato di fatto (con grande enfasi rottamatrice e di presunto risparmio), salvo poi dover ricorrere alla carità e alle donazioni di una banca che lucra sulla gestione di tesoreria, per garantire dignità e decoro alla scuola pubblica.

Augurarle di riflettere penso sia inutile, perchè non vedo nessuna volontà di ascolto reale, solo la volontà di difendere la Vostra azione e giustificarla.

Quindi ognuno per la Sua strada, augurando ad altre forze politiche maggiore capacità di analisi critica.

 

Giordano Mancastroppa

maestro elementare e membro Comitato per il No-Parma

Puesto Lunes 24 Octubre 2016 - 20:46 (leido 2469 veces)
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25 Ottobre- Incontro Corale Verdi e altri appuntamenti settimana

Argumento: appuntamenti

Il Comitato per il No di Parma invita a partecipare al dibattito sulle riforme costituzionali che si terrà

Martedì 25 Ottobre alle ore 18 alla Corale Verdi – vicolo Asdente 9 – Parma

Relatori: Paolo Caretti Professore di diritto costituzionale all'Università di Firenze

Alessio Grancagnolo studente universitario che all'Università di Catania ha contestato la Boschi

Introduce Cristina Quintavalla












Puesto Lunes 24 Octubre 2016 - 18:22 (leido 2289 veces)
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La scuola dice NO- appello da firmare

Argumento: Ultimissime

APPELLO DI DOCENTI PER IL NO ALLE MODIFICHE COSTITUZIONALI

Siamo docenti della scuola: pubblica, laica, pluralista, democratica.
Ci sentiamo vincolati ai principi della Costituzione Italiana e alla funzione che essa assegna alla Scuola, luogo di promozione dell’emancipazione umana, del sapere critico e della libertà di pensiero.
La Costituzione entra ogni giorno, come creatura viva e pulsante, nel nostro agire e nelle nostre aule.
Ne insegniamo la genesi antifascista, lo spirito unitario dei costituenti, i valori cui si ispira  ed i contenuti imprescindibili: il lavoro a fondamento della Repubblica, della dignità umana e come diritto inalienabile, la parità dei diritti, il ripudio della guerra, la partecipazione democratica, la tutela dei beni comuni e del patrimonio artistico e culturale, la libertà di pensiero e di espressione, l’uguaglianza, la ricerca scientifica e tecnologica libera,  la sovranità popolare.  
Crediamo in una scuola come laboratorio di democrazia. Per questo ci opponiamo a tutte le operazioni che ne stravolgono il ruolo, svilendola e deformandola a mero strumento di esercizio del potere e di omologazione, compatibile con una società basata sulla competizione e sull’individualismo, gerarchizzata e subordinata al mito del mercato e del profitto.
Ci sentiamo impegnati a promuovere percorsi di crescita culturale e sociale e ad avversare, con tutti gli strumenti costituzionalmente garantiti, un’idea oligarchica di scuola e di società veicolata sia dalla presunta “Buona scuola” che dalle cosiddette “riforme costituzionali”.
Di entrambe ci allarmano tanto il metodo del “finto ascolto” e del mancato confronto quanto il merito dei provvedimenti, che prefigurano un paese deprivato non solo sul piano economico ma anche su quello culturale e della democrazia.
Al potere concentrato nelle mani del dirigente scolastico, allo svuotamento degli organi collegiali, alla frantumazione della comunità educante e del sistema nazionale d’istruzione, fino alla subalternità agli interessi dell’azienda con l’alternanza scuola lavoro, corrispondono la concentrazione dei poteri nelle mani del Governo e l’umiliazione del Parlamento e, dunque, l’asservimento alle oligarchie industriali e finanziarie e la sottrazione di sovranità popolare.
Il discorso pubblico appare dominato da un linguaggio arrogante fatto di parole d’ordine fuorvianti, propagandate come valori costituenti.  
Ad esse opponiamo le parole della cultura e dei diritti: al mito della velocità il tempo della riflessione, alla meritocrazia l’impegno responsabile, all’esaltazione della semplificazione banalizzante la capacità di cogliere la complessità, alla governabilità il buon governo, alle false promesse di risparmio l’investimento in democrazia, al decisionismo l’equilibrio dei poteri, alla cultura del capo la partecipazione consapevole, alla logica maggioritaria il valore del pluralismo, al pensiero unico il pensiero plurale e critico.

La difesa della Costituzione ci chiama tutti in causa.

Ci riguarda!
Per questo votiamo e invitiamo a votare NO al referendum
sulle modifiche costituzionali.

Marina Boscaino, insegnante di Italiano e Latino - Roma
Tonia Guerra, maestra elementare - Bari
Camilla Ancona, maestra elementare - Roma
Alvaro Belardinelli, insegnante di Latino e Greco - Roma
Giovanni Cocchi, insegnante di Italiano, Storia, Geografia - Bologna
Alessandra Fantauzzi, maestra elementare - Roma
Manuela Gallina, maestra elementare - Milano
Maria Guagliardito, insegnante di Francese - Palermo
Patrizia Perrone, maestra elementare - Portici (NA)
Mauro Presini, maestro elementare - Ferrara
Carlo Salmaso, insegnante di Matematica - Padova
Luigi Saragnese, insegnante di Italiano e Storia - Torino
Eliseo Tambone, insegnante di Filosofia e Storia - Corato (BA)
Giuseppe Volpe, maestro elementare - Terlizzi (BA)

clicca sull'immagine o QUI per firmare


inoltre.....








Puesto Miércoles 19 Octubre 2016 - 19:57 (leido 3661 veces)
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Confronto Riforma Costituzionale- venerdì 21 ottobre- Parma

Argumento: appuntamenti






intervento sen. Tocci (PD a Salsomaggiore- 8 ottobre 2016)





Puesto Sabado 15 Octubre 2016 - 15:37 (leido 2233 veces)
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Quando le parole mancano....

Argumento: news

Quando leggo articoli così, mi mancano le parole....

A fronte di una realtà che è sotto gli occhi di tutti/e, la professoressa Mantelli (professoressa di Religione Cattolica e membro del Direttivo PD di Parma) trova aspetti da esaltare nella L.107/15, che il suo partito ed il suo segretario hanno contribuito in modo così considerevole ad approvare.


Ripetere ciò che abbiamo sempre detto, cioè
- che le assunzioni sono un atto dovuto a fronte di una sentenza europea,
- che assumere non significa fare le cose in modo pedestre e disorganizzato,
- che il potere dei dirigenti di scegliere non è un baratto a fronte delle assunzioni,
- che la stabilità triennale non si vede,
-che la fase di transizione non è finita nè finirà quest'anno,
-che l'organico funzionale serve soprattutto per tappare buchi e fare supplenze (laddove c'è)

è un esercizio inutile, di fronte a persone che fino a qualche anno fa esercitavano la loro funzione critica.
Ora l'hanno sospesa, per dimostrare soltanto la bellezza di ciò che il loro partito ha fatto.

Lo stesso processo che è avvenuto per la riforma delle Province (il cui disastro è sotto gli occhi di tutti/e) e ciò che sta avvenendo nel dibattito sulla Riforma Costituzionale.

Non importa se ciò che si vuole approvare funzionerà e sarà utile.
L'importante è che si dimostri la forza di chi l'ha approvato.

Di fronte a ciò, le parole mancano.
Giordano Mancastroppa
maestro elementare

P.S.
Mi consolo solo qualche secondo con la parodia di Crozza sul referendum (un bello spot da far girare):
www.la7.it/crozza/video/crozza-renzi-in-7-years-07-10-2016-194987

Puesto Martes 11 Octubre 2016 - 13:14 (leido 2289 veces)
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Festa della Costituzione- Parma 23-24 settembre

Argumento: appuntamenti






Carissimi,

allego la locandina con il programma per il 23 e 24 settembre pregandovi di darne la massima diffusione.

Di seguito anche l'evento FB, diffondete ed invitate i vostri amici

https://www.facebook.com/events/660259754131672/


Ringrazio Mario per la bellissima locandina e per l'evento FB.

Ricordo a tutti che sia il venerdi che il sabato è prevista una cena a buffet , visto che la festa si svolgerà dalle 17/18 sino alle 23/24

Chi ha intenzione di fermarsi si prenoti, perchè dobbiamo comunicare a chi ci preparerà i pasti il numero di persone.

Non essendo più alla Fattoria dobbiamo concordare un nuovo menu ed un nuovo prezzo che sarà comunque contenuto. Lo comunicheremo appena possibile.

Intanto PRENOTATEVI e CHIEDO ANCORA A TUTTI DI DIFFOBNDERE DOBBIAMO ESSERE IN TANTI

Per prenotare: email mariaricciardig@tiscali.it cell:3398097735

Ciao
Maria


Puesto Sabado 17 Septiembre 2016 - 10:20 (leido 2666 veces)
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Sen. Pagliari, vuole venire anche nelle nostre scuole all'inaugurazione del primo giorno di scuola?

Argumento: UltimissimeEsimio Sen. Pagliari,

    avendo notato la Sua presenza all'inaugurazione dell'anno scolastico della Scuola Europea, nell'articolo pubblicato l'8 settembre dalla Gazzetta di Parma,
    Le rivolgo un invito:
    Perchè Lei e, se vuole, i suoi colleghi parlamentari PD, non fate un salto nelle scuole pubbliche statali di Parma, il primo giorno di scuola, o anche nei giorni successivi?

    Venite e verificate l'attuazione e le problematiche provocate dalla L.107/15 nelle scuole pubbliche statali.
    Per una volta, non ascoltate solo i giornali e le TV (paraltro pieni zeppi di articoli che già basterebbero a capire), ma verificate di persona, nel vostro "territorio elettorale" se ciò che dicevamo, mettendovi in guardia sugli errori contenuti nel testo frettolosamente approvato con voto di fiducia in Parlamento, era vero oppure no.

    Poi, se vorrete, dopo aver opportunamente ascoltato, rispondete.
    Sarebbe un servizio alla verità, per una volta.

    In attesa della Sua conferma per una visita di "ascolto"
    Porgo distinti saluti
    Giordano Mancastroppa
    maestro elementare









Puesto Martes 13 Septiembre 2016 - 17:36 (leido 2716 veces)
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Da che parte sta la Cisl?

Argumento: news

Da che parte sta la Cisl?

 

Stimato Federico Ghillani

Segretario generale Cisl Parma e Piacenza

 Ho letto il suo intervento sulla Gazzetta di Parma di domenica 4 settembre, che si conclude con la frase “abbiamo dunque ancora tanto lavoro da compiere nel prossimo autunno!”.

Chiedo: tra i lavori da compiere da parte della CISL c’è anche l’appoggio al governo e al partito di governo per far sì che il SI vinca il referendum confermativo costituzionale?

Sarebbe coerente, come posizione, dopo aver contribuito in modo molto significativo (insieme a PD e Coldiretti) alla raccolte delle firme per il SI.

Sarebbe coerente che la CISL gridasse forte e chiara la propria posizione, insieme a Confindustria, al governo e a tanta parte della stampa e dei mezzi di informazione.

Spiegando le proprie ragioni, in modo chiaro e pubblico.

Non da fiancheggiatori occulti. Centri di raccolta firme.

Spiegando chiaramente ai cittadini ed ai lavoratori italiani e di Parma perché la proposta di modifica Costituzionale sia ritenuta da questo sindacato legittima, opportuna, fonte di maggiore democrazia e di crescita economica.

 
Intanto che spiegherete queste ragioni, spiegherete anche, mi auguro, le ragioni del mancato appoggio ad un’altra campagna referendaria: quella sui quesiti abrogativi di punti controversi della L.107/2015.

Tutti coloro che vivono la scuola hanno sotto gli occhi lo sfacelo provocato dalla chiamata diretta dei docenti, dall’introduzione del bonus premiale discrezionale, dal clima di sempre maggiore autoritarismo instaurato dai Dirigenti Scolastici, allergici ad ogni forma di collegialità e democrazia, di imparzialità. Dall’impoverimento dei lavoratori, lasciati da anni, in modo illegittimo, senza un adeguamento del proprio salario. Dall’impoverimento delle risorse reali della scuola (vedi fondo d’istituto, finanziamenti, ecc.). Dalla presa in giro dell’organico di potenziamento (a parole maggiore risorsa per progetti e didattica , nelle realtà strumento per fare supplenze, agli stessi costi, se non inferiori, di prima).

Credo sarebbe giusto che la CISL spiegasse la propria posizione, a chi vorrà ancora ascoltarla e la riterrà seria e credibile.

 Per quanto mi riguarda, buon cammino con il governo di turno.

Giordano Mancastroppa

Maestro Elementare



Caro collega,
se, come affermi nella tua, hai letto con attenzione quanto scrivevo alla Gazzetta, avrai notato che la questione del referendum costituzionale non figurava negli obiettivi prioritari dell’azione sindacale della CISL dei prossimi mesi e, una conoscenza anche minima dell’organizzazione e del suo statuto fondativo, ti porterebbe a capire che non potrebbe essere diversamente data la sua totale autonomia rispetto ai partiti politici.

Ciò tuttavia non impedisce che, come ogni associazione che vuole stare con responsabilità dalla parte del bene comune, come è avvenuto pubblicamente lo scorso 12 luglio a Roma, e come avverrà prossimamente anche a Bologna e nei nostri territori, la CISL non si occupi anche di promuovere un serio e libero confronto sui contenuti di questa iniziativa che ci chiamerà come cittadini a decidere se confermare o meno le modifiche che il referendum propone, e ciò sentendo sempre le due campane (a Roma a confronto c’erano nientemeno che Calderoli e la Serracchiani).

Da almeno 10 anni poi, molto prima quindi della nascita di questo governo, proprio la CISL è andata facendo varie proposte in relazione ad alcuni degli obiettivi che la riforma costituzionale potrebbe ora conseguire, obiettivi che ha sempre valutato utili per il paese e per il miglioramento delle opportunità per il mondo del lavoro. La modifica proposta dell’ordinamento istituzionale potrà infatti avere riflessi positivi sulla capacità di governo del Paese, per dare risposte adeguate a chi vuole vivere, lavorare e investire in Italia, e anche sulla capacità di creare l’auspicato sviluppo necessario per poter uscire dalle secche di una fase particolarmente complicata. Elementi, infatti, come riduzione dei costi della politica, snellimento dell’iter delle leggi, superamento dei conflitti istituzionali derivati dal titolo V, riduzione dei livelli di articolazione della struttura statale, l'introduzione di forme partecipative di democrazia economica, solo per citarne alcuni, fanno parte di queste proposte che non abbiamo mai smesso di fare a tutte le forze politiche, convinti del riflesso positivo che tali cambiamenti, attesi da tempo, possono avere sulla nostra economia e sul lavoro, cose di cui ammetterai ci occupiamo con pieno diritto.

La CISL, tuttavia non ha fatto come altre organizzazioni che, pur legittimamente, si sono spinte fino a dare indicazioni di voto, ma si è invece posta anzitutto l’obiettivo di aprire un dibattito serio tra i propri iscritti e i cittadini, per evitare che anche in questa occasione si decida su materie così importanti per il futuro del paese, influenzati solo da conventicole correntizie ideologicamente prevenute, senza invece approfondire almeno sinteticamente i contenuti che saranno sottoposti a referendum. E’ infatti chiaro a tutti che sulle modalità e soprattutto sui contenuti su cui saremo chiamati a esprimerci, il livello d’informazione non è adeguato, nonostante le chiacchiere mediatiche che a tutti i livelli non si risparmiano, ragione per cui non ci sentiamo di lasciare che una discussione così importante, relativa alla composizione a al funzionamento delle Istituzioni e quindi inerente il modello di Democrazia, possa ridursi ad un dibattito meramente partitico.

Come sindacato, abbiamo a cuore il futuro del Paese e soprattutto, crediamo in una Democrazia partecipativa, dove chi rappresentiamo, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, siano, non solo consapevoli delle scelte da fare, ma come in tante occasioni passate anche traino, affinché questa consapevolezza sia diffusa, nella convinzione che ogni scelta di cambiamento debba essere assunta con cognizione di causa.

E’ la nostra responsabilità e libertà, infatti, che ci impone di discutere, confrontarci, riflettere, approfondire nel merito, diradando i vecchi fumi ideologici. Dopodiché a ognuno la propria scelta.

Circa poi le motivazioni della non adesione della CISL Scuola al referendum abrogativo della L. 107, legge sulla quale non ha certo espresso né continua ad esprimere pubblicamente giudizi benevoli, due le motivazioni fondamentali che ricordo: primo una valutazione di certo opinabile ma plausibile della assoluta incertezza circa il raggiungimento delle firme necessarie, con conseguente figuraccia di fronte all’opinione pubblica, secondo la consapevolezza che, essendo il referendum abrogativo votato non tanto solo dal personale della scuola quanto da tutta la cittadinanza, che non sembra oggi condividere le nostre valutazioni negative su aspetti fondamentali della legge, il rischio di insuccesso col conseguente effetto di “consacrazione” popolare della legge stessa senza possibilità di recupero, fosse assolutamente da evitare.
Per questo CISL Scuola ha preferito piuttosto avviare un serio contenzioso legale sugli aspetti più avversati della legge stessa, come ad esempio la questione del limite dei 36 mesi per i precari, l’esclusione del Bonus premiale dalla contrattazione, la cosiddetta chiamata diretta ed altri.

Federico Ghillani
Segretario Generale

CISL - Unione Sindacale Territoriale Parma e Piacenza
Via Lanfranco, 21/A 43126 Parma





Stimato segretario generale Cisl di Parma e Piacenza
(definirci colleghi credo sia irrispettoso per i rispettivi incarichi e stipendi)

in realtà sono una persona molto concreta, e quando faccio domande, vorrei risposte precise.
Forse non sono stato chiaro e le riformulo:

1) A me risulta (ma forse sono informazioni errate) che la CISL abbia contribuito in modo DIRETTO ed IMPORTANTE alla raccolta delle firme per la presentazione del referendum confermativo. referendum presentato da più di 500.000 cittadini e che ha permesso al Comitato per il Sì (di cui non capisco se la CISL fa parte) di ottenere un cospisco rimborso elettorale (previsto dalla legge).
E' vero?  E' vero a Parma?
Quante firme sono state raccolte in meno di due mesi a Parma con la vostra collaborazione?

2) Se fosse vero il punto precedente, si tratterebbe di molto di più di un tentativo di indicare ai cittadini il bisogno di approfondire il testo. Si tratterebbe di una scelta di campo ben precisa.
Leggendo i 3 volantini che Lei mi ha allegato, solo il primo parla genericamente di necessità di informarsi e scegliere in modo consapevole. Gli altri due contengono testi che evidenziano SOLO aspetti positivi delle Pseudo-Riforma, NON evidenziano nessun limite o pericolo, ed invitano implicitamente, senza scriverlo (ancora peggio, perchè c'è un motivo anche in questo) a votare SI', appoggiandola.
Legittimo farlo, basta dichiararlo. Perchè non farlo in modo esplicito, come le indicava il sig. Ghirarduzzi, citando in modo preciso gli interventi della Segretaria Nazionale Furlan?

3) Se per citare l'imparzialità della Cisl e la voglia di promuovere momenti di confronto qualificati e con par condicio cita un confronto tra CALDEROLI (sì CALDEROLI! il padre del Porcellum, abiurato nella culla) come rappresentante del NO e Serracchiani come rappresentante del Sì, allora ho qualche dubbio sulla Sua reale buona fede.
Crede che Calderoli rappresenti le ragioni del No del sottoscritto e di tutti coloro che credono e difendono i valori della Costituzione?
Forse ci rifletta meglio, la prossima volta, prima di fare esempi.
Se vuole un esempio qualificato di confronto, La invito invece a diffondere a tutti gli iscritti CISL di Parma il video (lo troverà certamente) del confronto svoltosi ieri sera tra il prof. Zagrebelsky e la sen. Finocchiaro a festaReggio.
Ero presente, come centinaia di cittadini preoccupati del processo politico in atto, e credo sia stata una lezione di cittadinanza e di democrazia indimenticabile!


www.radioradicale.it/scheda/485563/festareggio-2016-la-riforma-costituzionale
Le cito solo il finale, nel caso non avesse la pazienza di rivedersi tutto il filmato.
Alla domanda su quali sono le ragioni per votare NO, il prof. Zagrebelsky ha risposto che:
- basta leggere il testo, non i commenti o gli slogan, per farsi un'idea
- non avrebbe MAI voluto che il governo o il parlamento di turno avessero portato l'Italia ad una scelta divivisa. Sia che vinca il No, sia che vinca il Si, l'Italia è spaccata. E la Costituzione è la legge suprema, a garanzia di TUTTI, non di una parte.
- parafrasando lo slogan coniato da una ministra esperta in comunicazione, che ha invitato all'orgoglio di essere "padri e madri" della nuova Costituzione, il professore ha evidenziato la propria VERGOGNA nell'essere ricordato come padre o nonno di una Costituzione scritta a piene mani con il senatore Verdini.

Se a Lei tutto questo non crea problemi, buona campagna "informativa".

4) REFERENDUM SCUOLA: se prendo per buone le motivazioni che Lei ricorda sulla mancata partecipazione della CISL alla raccolta firme, superato lo stupore per ragioni di questo spessore, Le obietto alle ragioni da Lei scritte:

- una valutazione di certo opinabile ma plausibile della assoluta incertezza circa il raggiungimento delle firme necessarie, con conseguente figuraccia di fronte all’opinione pubblica 
non diventa molto più probabile se uno dei maggiori sindacati della scuola si astiene dalla raccolta e dalla campagna?
Se con le forze in campo siamo arrivati a 515.000 firme depositate in Cassazione, non avremmo raggiunto una quota molto più alta di firme (così da raggiungere la certezza al vaglio della Cassazione e al netto delle certificazioni) con il vostro supporto?


- secondo: la consapevolezza che, essendo il referendum abrogativo votato non tanto solo dal personale della scuola quanto da tutta la cittadinanza, che non sembra oggi condividere le nostre valutazioni negative su aspetti fondamentali della legge, il rischio di insuccesso col conseguente effetto di “consacrazione” popolare della legge stessa senza possibilità di recupero, fosse assolutamente da evitare.
La Coalizione Referendum Sociali è nata appunto con la consapevolezza che solo una coscienza e mobilitazione diffusa sui diritti avrebbe permesso il raggiungimento di un quorum ormai meta lontana per tutti i referendum abrogativi (a parte quelli sull'acqua e sul nucleare del 2102, che avevano sviluppato un senso diffuso di appartenenza e di interesse nella cittadinanza, salvo poi essere disattesi dalla politica, almeno per quanto riguarda i quesiti sull'acqua pubblica).
Nel 2107 si terranno i referendum sul Jobs Act promossi dalla CGIL, e una coalizione più allargata che rimetta al centro delle scelte politiche scuola, lavoro, ambiente, diritti e costituzione, secondo noi è quanto serve all'Italia, più che promesse di efficenza e sviluppo economico in caso di vittoria del SI'.

Ma legittimo da parte del suo sindacato fare scelte di PARTE.
Chiare e visibili.


Buon lavoro
Giordano Mancastroppa

1) sono e rimango con orgoglio docente della scuola secondaria, quindi mi sembra giusto dire collega; pur distaccato per il lavoro sindacale, vengo ancora regolarmente pagato dal Tesoro come dipendente del MIUR e percepisco dall'organizzazione solo una piccola indennità legata alla carica che ricopro.
2) la CISL di Parma e Piacenza non ha mai raccolto ne ha mai ospitato iniziative volte a raccogliere le firme per il referendum, a meno che qualcuno non faccia confusione con la raccolta firme da noi promossa per la legge di iniziativa popolare sul fisco dello scorso anno che abbiamo presentato in parlamento.
3) così come siamo abituati a riflettere prima di prendere decisioni, siamo anche abituati ad assumerci pubblicamente le responsabilità delle scelte che facciamo.

Federico Ghillani
Segretario Generale
Puesto Viernes 09 Septiembre 2016 - 15:43 (leido 2919 veces)
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Ubriacature e scelte....su cui ripensare

Argumento: news





Puesto Lunes 15 Agosto 2016 - 21:51 (leido 2815 veces)
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Un Dirigente scolastico sul Bonus Merito- forse emerge qualche problema?

Argumento: newsInteressante leggere l'intervento del Dirigente Eramo sulla Gazzetta di Parma del 29 luglio.




A parte la retorica del merito e l'accusa di complicità nella conflittualità a coloro che "urlano a ogni minima riforma",
molti dei punti posti come elementi di critica ad un sistema introdotto frettolosamente ed in modo maldestro sono esattamente ciò che diciamo da quando questa legge è arrivata in fase di approvazione.
Interessante che anche qualche Dirigente scolastico lo segnali.
Ancora più interessante se i docenti, i genitori o gli studenti che hanno partecipato ai Comitati di Valutazione (e tutti coloro che li hanno eletti, con forte dibattito in alcuni casi, poco in altri) si chiedessero a cosa sia servito questo anno di "sperimentazione".
Che si facesse una bella valutazione oggettiva, e si tirassero le conclusioni, per il futuro, richiedendo fermamente una modifica della legge 107.

Se vado alla mia scuola, di cui sono membro "oppositivo" nel Comitato di Valutazione, mi chiedo quali linee adotterà, entro fine agosto, la Dirigente Reggente del Reggente  che è subentrata al Dirigente Reggente....
Da dove assumerà le informazioni, in piena estate e senza conoscere nessuno dei docenti, nel loro operato (a parte la Vicaria)?
Confermerà le linee di azione enunciate dal Dirigente Reggente nel Comitato di Valutazione?
Ossia:
    1. I criteri sono solo un riferimento per la sua azione valutativa, per nulla vincolanti.

    2. Non intende, come altre scuole stanno facendo, permettere e proporre la presentazione di “autocandidature” al bonus premiale, nè richiederà documentazione per accertare la realizzazione di singoli punti dei criteri da parte dei docenti. L’accertamento e l’individuazione avverrà per sua azione esclusiva, di cui non vuole chiarire le modalità di realizzazione.

    3. I criteri non possono essere vincolanti perchè è essenziale l’esercizio del potere discrezionale, proprio dell’azione dirigenziale.

    4. Le somme del bonus “merito” saranno significative e rivolte a pochi docenti (visto l’ammontare del fondo disponibile).

    5. L’aver soddisfatto criteri di merito approvati non significa l’automatico riconoscimento premiale da parte del Dirigente, nè il diritto al ricorso, nel caso il bonus premiale non venga assegnato.

    6. Il Dirigente deve rendere conto solo delle motivazioni per cui ha assegnato il bonus, non delle motivazioni per cui ne ha privato docenti che abbiano compiuto i criteri approvati dal Comitato di Valutazione.

    7. L’entità premiale sarà, secondo le intenzioni del Dirigente (è da verificare la legalità di tale affermazione ed intento) differenziata per docente e segreta.

    8. La premialità potrà toccare anche a figure che ricevono già compensi accessori perchè incaricati fiduciari (Vicaria, Referenti di Plesso, Funzioni Strumentali, ecc.) attraverso il FIS/MOF. Il bonus, secondo il Dirigente, premia la qualità, il FIS la quantità.



Per chi sta vivendo la "follia" dell'assegnazione agli ambiti territoriali (fase B e C dei neo-immessi in ruolo, ma nel futuro ciò toccherà tutti i docenti), c'è l'altro aspetto "nuovo" della L.107 che, per consentire potere di scelta ai Dirigenti scolastici, crea condizioni di assoluta discrezionalità e disfunzionalità.
Per chi è stato/a assegnato/a all'ambito territoriale 012 Emilia Romagna (che contiene, per esempio, 23 direzioni didattiche e istituti comprensivi e 14 istituti superiori, da Corniglio a Colorno, più tutta la città di Parma: http://www.istruzione.it/mobilita_personale_scuola/allegati/ambiti/EMR0000012.pdf)


ora si tratta di inserire curriculum, fare colloqui(?), esprimere opinioni e preferenze (?) ed attendere che qualche Dirigente Scolastico li accetti e li contratti nella propria scuola per tre anni.
E' un processo totalmente nuovo, in cui tanti passaggi sono completamente oscuri, non condivisi, conflittuali e fonti di ricorso (se ve ne sarà il tempo...).
E' un processo che ha alimentato addirittura la richiesta di parere dell'autorità Anti-corruzione, viste le possibili ombre oscure che si possono nascondere in un meccanismo così ambiguo e discrezionale.

Nessuna scuola, nè nessun Dirigente ha pobblicato criteri per la selezione dei curriculum e dei docenti, quindi le cselte saranno assolutamente discrezionali, e prive della possibilità di fornirne motivazione.
L'ordine con cui sceglieranno le scuole, come gestire i casi di scelte concomitanti da parte di Dirigenti, come assegnare i docenti "che nessuno vuole" sono alcuni dei punti problematici che sarà interessante valutare (con tutta la drammaticità delle loro conseguenze, nella vita dei docenti e nella funzionalità dell'anno scolastico per le classi).

Anche su questo punto dobbiamo aspettarci prese di coscienza "a posteriori" da parte dei Dirigenti Scolastici (e a ruota, dei/delle docenti)?

Giordano Mancastroppa
maestro elementare


Puesto Sabado 30 Julio 2016 - 17:05 (leido 3109 veces)
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Risposta alla lettera-opinione del Dirigente Eramo su "L'esame di terza media va cambiato"

Argumento: news

Lettera di un maestro non appassionato alle “pseudo-riforme

 

Ho letto con dubbi crescenti la lettera indirizzata dal Dirigente Scolastico Eramo alla Gazzetta di Parma, pubblicata domenica 24 luglio.

Provo a rispondere, da maestro elementare assolutamente non “pronto” a pseudo-riforme che non tutelino l’essenza della scuola pubblica, per come è disegnata nella Costituzione.

Privo delle granitiche certezze “riformatrici” fornite dal Dirigente Eramo, provo a formulare alcune domande:

  1. Qual è l’essenza della scuola pubblica, garantita dalla Costituzione? Garantire (ai sensi dell’art.3) il pieno sviluppo della persona umana o certificare i livelli di raggiungimento delle competenze?

  2. Accontentarsi di “riformare” l’esame finale di un percorso scolastico non è un semplice inganno, se non si riflette su ciò che la scuola pubblica (organo costituzionale dello Stato) ha offerto ed offre ad ogni singolo/a alunno e alunna, per permettere il pieno sviluppo delle proprie potenzialità?

  3.   Da giorni leggiamo le polemiche e l'indignazione cittadina legate alla lettera di rifiuto e selezione nei confronti di un un minore da parte di una squadra di calcio cittadina (frutto di una cultura competitiva e selettiva). Non è sulla stessa linea anche lo scrivere, da parte del Dirigente Eramo, che avrebbe più senso certificare “ciò che i ragazzi sanno e quello che non sanno”, “chi merita 4 o 5? Si ha coscienza di quale sia la funzione della scuola, in quanto a riconoscimento e valorizzazione del sé? Non è assolutamente più delicata di quella di una squadra di calcio? Non deve porsi attenzioni ancora maggiori?




     

  4. Non è assodato e frutto di cultura pedagogica sapiente il fatto che “le prove siano valutate in relazione al percorso dell’alunno”? Il Dirigente Eramo ci vuole dire che l’affermazione della Scuola di Barbiana “Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali” è da rottamare?

 

Sono un maestro, felice di non dover valutare in modo pseudo-oggettivo (magari su indirizzo INVALSI), stilando graduatorie numeriche che presumano di stilare graduatorie e riconoscere competenze (in soggetti in piena fase evolutiva, sensibili a enormità di variabili e potenzialità).

Sono felice che il livello di scuola in cui insegno mi permetta ancora di occuparmi di cosa faccio tutti i giorni con i/le mie/i alunni, quali esperienze educative e di apprendimento posso mettere in atto, con i/le mie colleghe/i, senza dover inventarmi “riforme” per sistemare esami finali traballanti ed incoerenti. Mi sentirei in enorme difficoltà a dover rinchiudere (da anni il Movimento di Cooperazione Educativa sostiene la necessità di cammini valutativi diversi dal voto numerico http://www.mce-fimem.it/il-documento-delle-associazioni-sul-voto-numerico/) il percorso umano e didattico di un alunno in una scala numerica comparativa e fonte di discrimine sulla promozione/bocciatura.

NON sono pronto a riforme (come del resto la Riforma Gelmini, la L.107, ecc.) che nascondano i veri problemi della scuola pubblica con piccoli ritocchi su aspetti “coreografici”, nascondendo dietro un’immagine parziale la complessità di accompagnare in un cammino unico e personale questi ragazzi e ragazze che ci vengono affidati dalle famiglie e dalla società.

Mi piacerebbe che ci fossero Dirigenti scolastici e docenti PRONTI DA TEMPO a lottare per il diritto ad una scuola dell’obbligo degna ed adatta ad ognuno di loro, che li faccia sentire valorizzati e capaci di scoprire le proprie potenzialità, in una relazione educativa significativa.

Che facessero sentire pubblicamente la propria voce per QUESTO, non per altro, di scarso valore sostanziale.

A questo sarei PRONTO e disponibile a collaborare, sempre che la Scuola pubblica che oggi si sta costruendo abbia ancora fiducia nella collegialità e nelle scelte democratiche e condivise.

 

Giordano Mancastroppa

maestro elementare





Puesto Lunes 25 Julio 2016 - 15:42 (leido 2574 veces)
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Conferenza stampa Campagna referendum Sociali-Parma

Argumento: news

COMUNICATO STAMPA
  Parma, 14 Luglio 2016  

#scuorum: a Parma certificate oltre 18mila firme per i 4 referendum

 
Grande soddisfazione del Comitato Provinciale Referendum Scuola: raggiunto l'obiettivo nazionale

 

Sono state depositate in Cassazione più di 2 milioni di firme complessive per i 4 referendum contro la "Buona Scuola". 

Il Comitato Provinciale Referendum Scuola, che ieri ha comunicato in conferenza stampa l'esito della campagna referendaria sul nostro territorio, si dice molto soddisfatto della positiva risposta registrata con le oltre 18mila firme raccolte da parte dei cittadini parmensi.

Si tratta di un risultato che, superando ampiamente le aspettative, dimostra il valore e la fondatezza delle ragioni di chi ha sostenuto questa battaglia in difesa della scuola pubblica - in Emilia Romagna dal 9 aprile sono state raccolte complessivemnte 212mila firme, a livello nazionale oltre 2milioni -, evidenziando come per migliaia di cittadini solo una scuola laica, di tutti, aperta e democratica sia in grado di garantire la tenuta del Paese.

Il Comitato ha poi richiamato i temi della raccolta firme per i quattro referendum abrogativi della cosiddetta Buona Scuola, ovvero: il potere discrezionale del Dirigente Scolastico per l'assunzione del personale docente (chiamata diretta), l'attribuzione unilaterale di quote di salario accessorio, il buono scuola a favore delle scuole private ed infine, l'obbligatorietà di 200/400 ore di alternanza scuola lavoro.

"Nel più assordante silenzio generale, dal 9 aprile scorso in pochi mesi, in tutto il territorio sono stati attivati, con il Comitato, decine di banchetti, sono stati coinvolti migliaia di cittadini, siamo entrati nei luoghi di lavoro e nelle scuole e abbiamo raccolto circa 5mila firme per ogni quesito, oltre 20mila quindi, di cui più di 18mila certificate. È doveroso ringraziare tutti coloro che si sono resi protagonisti, con la loro firma, di questra battaglia di civiltà in difesa dei valori coistituzionali, ma anche i tanti volontari, delegati e delegate, che a vario titolo si sono spesi con convinzione per la riuscita dell'obiettivo".

"Ma il nostro impegno - ha spiegato il Comitato - non finisce qui e questa è solo la prima tappa di un lungo cammino di contrasto agli aspetti più deleteri della Legge 107/2015. L'obiettivo è rimettere al centro delle priorità del Paese la scuola pubblica come luogo di uguaglianza per tutti i cittadini, nella convinzione che proprio nella scuola si incardina un futuro migliore per lo sviluppo democratico ed economico della società. Restiamo in fiduciosa attesa della convalida della Cassazione, confidando sull'ammissibilità dei quesiti".

La doppia "Conferenza Stampa"




Stimati tutti/e
prendo atto attraverso la Gazzetta di Parma di una "doppia conferenza stampa" convocata ieri sull'esito dei referendum sociali a Parma.

Una conferenza, di cui parla l'articolo della Gazzetta, parla di 2.700 firme raccolte dalla Gilda, che ha fatto da "capofila" delle azioni.

Un'altra conferenza, convocata dal Comitato Referendum Sociali
http://www.tvparma.it/Video/tg-parma---telegiornale/referendum-scuola--depositate-in-cassazione-oltr-1
ha illustrato i dati che da tempo vi erano stati inviati (sia a livello nazionale 515.000 firme autenticate 505.000 firme certificate per ogni referendum - sia  a livello provinciale, poco più di 5000 autenticate e 4500 certificate per ogni referendum scuola, meno di un migliaio per ognuno dei due referendum ambientali e la petizione dell'acqua pubblica).

La Gazzetta di Parma, stranamente (ma non ha quasi mai coperto gli eventi referendari) ha parlato solo della prima e non ha partecipato alla seconda.

Non perdo neppure tempo a commentare l'ennesimo tentativo di esibizionismo e di esposizione personale da parte del coordinatore della GILDA (se poi gli iscritti GILDA si riconoscono in questo stile, valuteranno loro).

Credo che ogni singolo volontario ed autenticatore che in questi tre mesi ci ha aiutato a raggiungere un pezzo di questo risultato sappia bene come siano andate le cose, e sarebbe poco elegante sottolinearlo.
Ringrazio Simone Saccani per l'ospitalità e la correttezza dimostrate, e ancora una volta ogni singola donna ed uomo che hanno collaborato.

Arrivederci a settembre per la campagna referendaria sul Referendum Confermativo!
Giordano Mancastroppa
Coordinatore Referendum Sociali-Parma

P.S. allego anche il commento di Eliseo Tambone, pugliese, alla luce dell'esperienza referendaria e del disastro di Corato.
Se anche a Parma si riflettesse su ciò che Eliseo afferma, forse certe "cadute di stile" neppure si immaginerebbero!

----Messaggio originale----
Da: "Eliseo Tambone" <eliseotambone@alice.it>
Data: 14/07/2016 0.17
A: <lip-scuola@googlegroups.com>
Ogg: Re: R: [lip-scuola] Corato

Che dire se non GRAZIE a tutti voi che con tanta generosità affettiva ci siete vicini?
 
Si è appena conclusa l'assemblea regionale tenuta a Bari in cui abbiamo fatto il punto della situazione, ma anche un po' di necessaria autocritica. 
Siamo tutti d'accordo che la cifra "politica" del lavoro svolto sta nel fatto che il nostro comitato, come tanti altri, consta di una molteplicità eterogenea di persone e orientamenti sindacali e politici, che ha interpretato questa "diversità" non come forza disgregante, ma come valore positivo e unitario. Perché, in fondo,  non è necessario andare d'accordo su tutto per essere d'accordo sull'essenziale. E sulla base di questa ovvietà ci siamo accorti che  le nostre differenze non si sono cancellate e che l'obiettivo è stato raggiunto. 
Abbiamo deciso di mettere al servizio della democrazia del nostro paese l'esperienza "ecumenica" maturata, collaborando col Comitato per la difesa della Costituzione, perché dobbiamo sempre organizzarci e difenderci da un potere sempre più aggressivo che vuole ridurre la scuola e tutta la nostra vita a mera merce. E la tragedia in atto ne è l'ultimo crudo esempio.
Cari saluti a tutti e tutte
Eliseo


 

Puesto Viernes 15 Julio 2016 - 18:56 (leido 2547 veces)
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