Ci facciamo nuovamente sentire per ricordarvi l’appuntamento nazionale per una ripresa della mobilitazione unitaria e per una seconda riflessione sulla campagna referendaria per la difesa della scuola pubblica e della democrazia che si terrà a Roma il prossimo 29 novembre, alle ore 10.00 presso l’aula magna dell’Istituto Galileo Galilei.
Le questioni sono numerose e dovremo sfruttare al meglio l'occasione dell'incontro, per cui abbiamo immaginato questa organizzazione e questa regolamentazione delle relazioni e del dibattito:
Inizio dei lavori alle ore 10.00
Introduzione ai lavori della giornata, a cura del tavolo di presidenza (Comitato nazionale LIP);
Sessione referendum: i possibili quesiti abrogativi; la campagna referendaria in difesa della democrazia; il comitato promotore del referendum abrogativo della 107
interventi a invito dei soggetti promotori di referendum
intervento del prof. Villone sul tema del referendum sulla Legge 107
interventi di 8 minuti dei partecipanti (un intervento per ogni soggetto collettivo; all'ingresso troverete la scheda di richiesta di intervento da compilare);
chiusura del dibattito a fine mattinata e pausa pranzo alle 13.15;
redazione di un documento di sintesi e di intenti;
ripresa dei lavori alle ore 14.15; discussione e approvazione del documento di sintesi e di intenti;
(a seguire) Sessione altre forme di mobilitazione: Comitato di valutazione; Alternanza scuola-lavoro; Deleghe: ricognizione sullo stato della mobilitazione e costruzione di proposte e percorso unitari
Intervento introduttivo sul tema a cura del tavolo di presidenza;
Interventi di 8 minuti dei partecipanti (un intervento per ogni soggetto collettivo; all'ingresso va presa la scheda di richiesta di intervento);
Sintesi finale, con valorizzazione degli elementi comuni e delle proposte emerse dal dibattito.
Chiusura dei lavori ore 18.00
Per ciò che riguarda in particolare la mobilitazione contro il Comitato di valutazione, convinti che la pedestre scrittura della legge porterà al contenzioso, vi proponiamo una nostra interpretazione, consapevoli che una gestione unitaria, viste anche le attuali incertezze di governo e MIUR, renderebbe più incisiva l'azione di contrasto alla valutazione meritocratica.
Essa, a nostro giudizio, si può concretamente ed efficacemente sviluppare non tanto rifiutando la scelta dei docenti, vanificabile dalla inevitabile disponibilità in ogni scuola di qualche collega, ma dimostrando l’impossibilità di definire criteri per una valutazione qualitativa compatibile con i principi di libertà di insegnamento e di imparzialità della P.A., che esigono scelte oggettive, trasparenti e verificabili; una valutazione sulla base di criteri soggettivi inevitabilmente introdurrebbe forme di condizionamento della libertà di insegnamento più o meno opache, certamente impugnabili.
Ovviamente questa linea non può limitarsi ad un documento, ma dovrebbe essere adeguatamente gestita e sostenuta con opportuni incontri informativi e relativi supporti; qui sta la difficoltà di tutti ed anche nostra; la controgestione è sempre stata molto difficile, anche in tempi in cui gli strumenti democratici potevano essere più facilmente praticabili.
Comitato nazionale di sostegno alla Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica