L’assessore regionale al Turismo dell’Emilia Romagna ha proposto di far iniziare l’anno scolastico la terza settimana di settembre per “favorire l’allungamento della stagione turistica”.
La proposta, condivisa da tutta la Giunta e dall’assessore all’istruzione, comporterebbe, calendario alla mano, che nel 2018 si andrebbe a scuola il 17 settembre, nel 2019 il 16 e nel 2020 addirittura il 21 settembre.
La decisione definitiva verrà presa a novembre.
Su sollecitazione di tanti genitori e insegnanti abbiamo promosso l’appello che si può firmare su https://www.change.org/p/il-calendario-scolastico-si-fa-per-gli-studenti-non-per-gli-albergatori indirizzato all’assemblea legislativa regionale che è già stato firmato da più di 4.000 genitori, insegnanti, studenti e cittadini e che vorremmo superasse le 5 mila firme.
Perché vale la pena di sottoscriverlo ?
Perché la scuola come definita dalla nostra Costituzione ha come funzione principale di formare dei cittadini responsabili.
Perché scuola e cultura vengono prima degli interessi economici del turismo.
Perché nella società della conoscenza c’è bisogno di Più scuola e cultura non di Meno!
Perché è ora di finirla con il predominio degli interessi economici sulle vite delle persone e sul futuro dei giovani.
Perché iniziare tardi comporterebbe un’accelerazione dell’attività didattica durante l’anno che non permetterà momenti di interruzione con attività di recupero e riflessione.
Perché il calendario scolastico deve essere al servizio delle esigenze didattiche.
Perché la scuola ha una funzione sociale e deve tenere conto dei tempi di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.
Perché si parla sempre di più di tagli al tempo scuola. Si sta già sperimentando l’eliminazione di un anno di scuola superiore (Liceo breve) dopo che la legge Gelmini ha già ridotto drasticamente dal 2008 le ore di lezione settimanali.
Perché l’introduzione obbligatoria dell’alternanza scuola lavoro ha già ridotto di 200 ore ai licei e di 400 ai Tecnici e professionali le ore di lezione producendo lo sfruttamento degli studenti costretti spesso a lavori dequalificati non pagati a vantaggio degli imprenditori.
Perché bisogna far sentire a chi ci amministra la voce delle cittadine e cittadini che vogliono garantire un’istruzione di qualità e un lavoro dignitoso ai nostri giovani!
Firmate a fate firmare a chiunque abbia una mail: compagno o compagna, amici, parenti, figli e nonni. Conterà il numero finale di firme!