Proviamo ad elencarli:
IMBARAZZO: il DDL è stato frutto di un percorso di elaborazione, tutto interno al PD, che ha preso il via nell’estate 2014 con le anticipazioni e le bozze del sottosegretario Reggi (poi rimosso dal suo incarico). Ne è seguita la campagna di “pseudo-consultazione” tra ottobre e novembre, i cui risultati non sono assolutamente trasparenti: è evidente a tutti che la maggioranza del mondo scolastico è critico sui punti della proposta governativa. Nell’attuale testo del disegno di legge, in un primo tempo pensato addirittura come decreto legge, ma per fortuna rifiutato dal Presidente della Repubblica, sono confluiti elementi assolutamente non emersi né condivisi nella consultazione, quali il finanziamento alle scuole private, i superpoteri dei Dirigenti, le ampissime deleghe al Governo su materie fondamentali come il diritto allo studio, gli organi collegiali, il sostegno. Crediamo sia difficile per i parlamentari PD difendere e rappresentare le ragioni del proprio partito (che si sovrappone al Governo) di fronte alla ragioni e alle contestazioni manifestate in tutt’Italia da chi intende difendere la scuola della Costituzione.
DISINFORMAZIONE ED IMPREPARAZIONE: la motivazione ufficiale fornita dai parlamentari per i dinieghi agli incontri pubblici è che la materia è in evoluzione alla Camera, vi sono emendamenti che la cambieranno e loro non sono preparati ed aggiornati sul tema. Per questo coinvolgeranno dopo metà maggio qualche esponente della commissione cultura (on. Malpezzi presumibilmente). Queste affermazioni si commentano da sole: temi fondamentali per la vita della scuola italiana dipendono anche da loro. Il DDL sarà votato o bocciato da tutti i parlamentari, informati o meno, obbedienti alle discipline di partito o meno. E ciascuno ne dovrà rispondere.
OPPORTUNISMO: nel DDL si vogliono introdurre logiche assolutamente estranee alla scuola pubblica italiana (competizione per la premialità, distruzione della collegialità, arretramento del contributo statale con sostituzione da parte dei privati nelle funzioni essenziali, ecc.). A qualsiasi cittadino tali azioni suonano pericolose e devianti rispetto alla scuola disegnata dalla Costituzione Repubblicana. Così si copre il DDL con un elemento positivo (la stabilizzazione di una parte dei precari- frutto peraltro di una sentenza cogente da parte dell’Europa), usandolo come ricatto per l’approvazione di tutto il resto, su cui si vuole mantenere assoluto silenzio e si evita il contraddittorio, consapevoli della contestazione crescente nel paese.
www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/24/scuola-rivoluzione-silenziosa-dei-lumini/1619019/
www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/24/festa-unita-bologna-contestato-il-ministro-giannini-da-cobas-e-studenti/1621753/
www.metronews.it/15/04/24/%E2%80%9Criforma-incostituzionale%E2%80%9D-consegnate-le-firme-video.html
Visto il rifiuto a confrontarsi pubblicamente sul DDL, ci presenteremo LUNEDI’ 4 MAGGIO ALLE ORE 18 alla sede del PD di Parma (v. Treves, quartiere S. Leonardo), per presentare le ragioni centrali della protesta, che si stanno esplicitando in scioperi (24 aprile e 5 maggio), flash-mob, presidi presso le sedi del PD, ecc.
Lo faremo civilmente, ma con tutta la fermezza e determinazione di cui disponiamo, considerando la scuola pubblica statale una risorsa non disponibile al singolo governo, ma bene comune di tutti i cittadini.
p. Comitato in difesa della Scuola Pubblica- Parma
Giordano Mancastroppa
Roberta Roberti
Ilaria Menozzi
Cristina Di Patria
Viviana Colla
Mauro Dazzi
Pietro Paolo Piro
Lina Marchini
Gemma Carbone
Paola Friio
Gianni Biselli