Così i quindicenni hanno sabotato le prove Invalsi
Prendete un gruppo estremamente composito di studenti quindicenni di varia estrazione sociale, residenti su tutto il territorio nazionale, nel pieno della più terribile delle turbolenze, quella adolescenziale, spossati da un vortice inarrestabile di pulsioni puberali, sfiancati da un umore instabile e da un fremito irrazionale che li porta al culmine di una contestazione ecumenica, perchè contestano tutti e tutto. Coprolalici e onanisti; giunti quasi alla fine dell'anno scolastico, ma non proprio, perchè hanno ancora una batteria di verifiche e interrogazioni. Dite loro - come è stato detto - che dovranno sottoporsi per tre ore di fila a una prova anonima di italiano e matematica che non avrà nessun esito e nessuna conseguenza sul loro curriculum scolastico, tanto i professori nemmeno capiranno chi ha fatto cosa (Non era esattamente così ma loro hanno voluto capito così). Aggiungeteci una calda giornata primaverile, le gonne che si accorciano, le braccia ormai scoperte, magari i primi top e qualche pantalocino. Non c'è stato bisogno dei Cobas della scuola, dei collettivi Anti Invalsi e dei Comitati degli Insegnanti Contro le Prove. Ci hanno pensato loro. Da soli, senza coordinamento, senza assemblee. Senza documenti e discussioni. Senza dirselo nemmeno, hanno ricevuto le prove e si sono divertiti. Da matti! Ecco cosa si scrivono i ragazzi su Facebook e sulle chat. Buona lettura. -"Io purtroppo mi sono lasciato un pò andare, ho scritto di tutto... non vorrei che mi scoprissero perchè c'erano tipo dei codici cose così, secondo voi mi scoprono ? -"Non so io ho fatto tutto a caso. poi tipo su alcune risposte ho messo 4 crocette, alcune neanche una, alcune ho aggiunto io il riquadrino e ho scritto non lo so ahahahah perfino il questionario studente l'ho fatto a caso. mi sono messo femmina ! E tu?" -"niente di compromettente, solo qualche bestemmia". E quelli che le prove le hanno fatte seriamente come le hanno trovate?Fin troppo banali e facili. Soprattutto quelle di italiano. Ecco cosa scrive Francy "Era una cazzata ma davvero ci hanno preso per ritardati?"
A proposito di INVALSI I TAGLIATORI DI TESTE SONO ARRIVATI A SCUOLA
Alla maniera di George Clooney 325 giorni l’anno nel film “Tra le nuvole” Premessa Poche volte negli ultimi 30 anni è stato possibile assistere ad una così formidabile esplosione di conoscenza e intelligenza collettiva come sta accadendo in questi giorni nella scuola italiana. Gli insegnanti nel giro di alcuni mesi si sono messi a riflettere, a studiare spinti dal mare di fango che rischia di soffocare loro e la scuola pubblica nel nostro paese. Il canale attraverso il quale passa il fango è costituito dalle Prove Invalsi, il sistema di quiz che non solo ha la pretesa di misurare gli apprendimenti degli studenti ma, andando su per li rami, dovrebbe arrivare a misurare, valutare, gerarchizzale le scuole e i docenti d’Italia. Il via lo hanno dato i professori delle scuole superiori che quest’anno, 2011, dovrebbero per la prima volata “somministrare” ai loro studenti e poi “correggere” i test a cui hanno sottoposto i loro studenti. Ma la vastità che ha assunto sin dai primi mesi la contestazione ha in parte già contagiato la scuola elementare e gli studenti delle superiori e gli stessi genitori. Nella scuola elementare, in cui ormai da anni le prove dell’Invalsi si stanno svolgendo, la contestazione degli insegnanti non ha mai raggiunto la soglia che consentisse al fenomeno di assumere la caratteristiche di massa che la contestazione sta raggiungendo quest’anno.
Fell out of bed feeling down. This has birghetned my day!