FOGGIA - Il Tar di Bari bacchetta il ministro alla pubblica istruzione Mariastella Gelmini e recupera trenta posti di lavoro e il taglio di 2130 ore mensili destinate a circa 60 alunni disabili. Le famiglie e i docenti di dodici istituti pugliesi (undici della provincia di Foggia e uno della Bat) hanno infatti vinto il ricorso al tribunale amministrativo regionale, inoltrato a dicembre. Il tar ha ritenuto i tagli indiscriminati alle ore di sostegno scolastico operati dal ministero illegittimi, poiché adottati con "violazione e falsa applicazione di legge, eccesso di potere per ingiustizia manifesta disparità di trattamento, violazione della normativa comunitaria e internazionale". Così recita la sentenza. I tagli alle ore sono stati effettuati in maniera arbitraria e in alcuni casi hanno previsto una riduzione fino alla metà del monte ore utilizzato per l'assistenza scolastica ai bambini disabili.
"E' il quinto anno che facciamo ricorso e puntualmente lo vinciamo - ha detto il legale delle famiglie, l'avvocato foggiano Tommaso De Grandis - ma il problema è che dal ministero assumono i docenti, seppur senza fondi. Gli uffici scolastici provinciali operano un taglio scellerato in base alle direttive ministeriali e tutto questo non va certo a favore dei ragazzi".
"Nelle ore in cui dovrebbero essere assistiti, ma non lo sono a causa dei tagli operati dal ministero - ha commentato Ruggiero Pinto, segretario provinciale foggiano della federazione Gilda Unams - gli alunni disabili restano abbandonati a se stessi. Siamo intervenuti in prima persona per difendere quello che è un diritto fondamentale ed inalienabile e abbiamo contribuito economicamente, affinché le spese legali non pesassero sulle famiglie. Non ci fermiamo - ha aggiunto - e a maggio cercheremo di sensibilizzare l'opinione pubblica con un convegno sulla disabilità, per far capire a tutti cosa significhi per un genitore vedere che nelle scuole i loro figli sono lasciati in totale abbandono. Spesso molti ragazzi sono costretti a non frequentare le lezioni".
A ogni studente disabile è obbligatorio dedicare 18 ore settimanali se frequenta le scuole medie e superiori, 22 per quelle primarie, ma nei dodici istituti pugliesi questo non accadeva. Adesso l'ufficio scolastico provinciale dovrà restituire le ore perse a docenti ed alunni, anche se pare che non sia stata ancora fornita una risposta al legale delle famiglie, che presto potrebbe attivarsi per chiedere un risarcimento danni.
La reazione politica - "La sentenza del tribunale di La Spezia dà ragione a ciò che da tempo affermiamo in merito alle politiche del governo sulla scuola e la formazione, politiche che sono profondamente discriminatorie e ledono il diritto allo studio dei ragazzi disabili". Non adottano mezzi termini le senatrici del Partito Democratico, Mariangela Bastico, Colomba Mongiello e Albertina Soliani, che hanno definito il comportamento del ministero "un attacco senza precedenti alla scuola pubblica e un progetto consapevole di impoverimento e di dequalificazione". Con un'interrogazione urgente di cui è prima firmataria la senatrice foggiana, le parlamentari democratiche chiedevano al governo "il rispetto della sentenza della corte costituzionale del febbraio 2010 che dichiara l'illegittimità costituzionale del limite massimo al numero di insegnanti di sostegno".
"A tale proposito - informano le parlamentari - non più tardi di qualche giorno fa il governo ha risposto all'interrogazione fornendo dati che i fatti smentiscono inconfutabilmente. Secondo il governo, infatti, il numero dei docenti di sostegno è passato da 90.031 dell'anno scolastico 2009/2010 agli oltre 94.430 del corrente anno scolastico, con un incremento di 4.400 unità. Il Ministero, in particolare, ha fatto sapere di essersi adoperato per ridurre il più possibile situazioni di disagio degli alunni disabili: raccomandando di limitare, in presenza di gravi disabilità, la formazione di classi con più di 20 alunni, per favorire in tal modo l'inserimento degli alunni disabili nella classe interessata. Una risposta - continuano le parlamentari - infondata e smentita dallo stesso tribunale di La Spezia che ha individuato una "condotta discriminatoria" del ministro dell'istruzione".
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