LA LIP SPIEGATA A FUMETTI: Hanno partecipato oltre 130 persone, provenienti da 31 differenti realtà territoriali.
Nella relazione introduttiva sono stati proposti i seguenti temi di intervento per attualizzare il testo della Legge di iniziativa popolare “Per la Buona scuola per la Repubblica”: valutazione, innalzamento dell'obbligo scolastico, gratuità, diritto allo studio, modalità di determinazione di un biennio unitario e percorso scuola secondaria, percorso nidi e scuole infanzia, organi collegiali. Si è deliberata inoltre l'integrazione dei temi già assunti attraverso uno specifico trattamento delle seguenti problematiche: abolizione del voto numerico alla scuola primaria, istruzione tecnico-professionale, abolizione del dlgsl 29/93, ruolo delle istituzioni scolastiche nell'alternanza scuola-lavoro, enfatizzazione del ruolo delle famiglie, contrasto della canalizzazione precoce, provenienza dei fondi per garantire il 6% del PIL all'istruzione, innovazione, reclutamento e formazione e autoformazione dei docenti.
Ai temi precedentemente individuati, sono stati aggiunti, nel corso del dibattito, i seguenti, ulteriori, ambiti di riflessione ed intervento: ata, concetto di autonomia e sostegno.
Per ognuno degli ambiti di riflessione è stato individuato un referente/coordinatore dei lavori (i nomi e le relative mail saranno presto pubblicate sul sito lipscuola.it). Si sono deliberate le seguenti modalità di prosecuzione dei lavori: ai referenti individuati per ciascuna delle tematiche assunte, i comitati si sono impegnati ad affiancare singoli nominativi che lavoreranno sulla tematica specifica trasformandola in articolato. Si è stabilita la data del 12-13 dicembre Napoli della prima assemblea plenaria per valutare e analizzare le proposte intanto intervenute. In quella sede si discuteranno e decideranno le modalità di approvazione finale delle modifiche proposte. All'inizio della primavera verrà fissato un incontro di due giorni per la stesura definitiva della nuova legge di iniziativa popolare, le cui firme saranno raccolte - nel caso di referendum - contestualmente a quelle del/dei referendum stesso/i.
L’assemblea ha infine approvato il documento introduttivo ai lavori del 6 settembre proposto dal Comitato nazionale per il sostegno alla lip.
Bologna, 5 settembre 2015 in questi lunghi mesi siamo stati impegnatissimi nella lunga campagna contro la Pessima scuola. Per fortuna come bagaglio di viaggio indispensabile per contrastarla - sia nelle scuole che nelle piazze che in Parlamento – avevamo il faro della Lip. Ora la Pessima scuola è legge e continueremo a darci da fare per contrastarla - nelle scuole, nelle piazze ed in Parlamento. Ma avremo bisogno, ancora e di più, di una nuova Lip che affianchi la nostra lotta “contro” dandole spessore e prospettiva “per”. Solo con le nostre idee potremo rendere più credibile ed efficace il contrasto alle loro. Sabato 5 settembre ci siamo dati – e abbiamo preso – un compito di grande responsabilità, impegno e difficoltà che dobbiamo essere in grado di svolgere e assolvere in tempi rapidi: l’aggiornamento/riscrittura di parti significative della legge “per una Buona scuola DELLA REPUBBLICA” e fare in modo che possa tornare ad essere una nuova “legge di iniziativa popolare”. I 10 nuclei tematici su cui lavorare (9 decisi in assemblea, più uno “maturato” in mailing) ed i referenti sono questi: 1) Valutazione: Giorgio Tassinari (Bologna) giorgio.tassinari2@gmail.com, Eliseo Tambone (Corato) eliseotambone@alice.it 2) Obbligo: Carlo Salmaso (Padova) gioca.salmaso@tin.it 3) Diritto allo studio, gratuità: Danilo Lampis (Uds) danilolampis93@gmail.com 4) Biennio unitario: Maria Guagliardito (Palermo) maria.guagliardito.mg@gmail.com 5) Nidi e infanzia: Luisa Giovagnini (Città di Castelllo): diecincondotta@gmail.com 6) Autonomia: Belardinelli (Roma): alvaro.belardinelli@alice.it 7) Sostegno: Cinzia Valentini (Pesaro) cinval7@gmail.com, Daniela Costabile (Lamezia) danielacostabile@gmail.com 8) Organi Collegiali: Corrado Mauceri Firenze comitatofirenze@gmail.com 9) Ata: Stefano Stronati (Bracciano) s.stronat@tiscali.it 10) Laicità: Antonia Sani (Roma) antonia.sani@alice.it, Daniele Angelini (Gorizia) pictorprimero@gmail.com
Ai referenti spetterà il compito di organizzare, gestire e moderare la mailing list del loro gruppo tematico e rendere conto dello stato della discussione nell’incontro plenario del 12-13 dicembre a Napoli. Con l’ottica e l’obiettivo di pervenire infine a conclusioni (possibilmente condivise; viceversa di maggioranza e minoritarie) sotto forma di articoli di legge semplici, chiari e comprensibili da proporre all’approvazione o meno nell’incontro conclusivo “deliberante” all’inizio della primavera.
Giovanni Cocchi Il 6 settembre, con la partecipazione di oltre 350 persone rappresentanti oltre 130 soggetti plurali in difesa della scuola pubblica – associazioni docenti e studenti, realtà territoriali, forze politiche e sindacali, soggetti impegnati in battaglie referendarie precedenti o future – si è tenuta un’assemblea presso l’Università degli studi di Bologna, organizzata dal Comitato Nazionale per il Sostegno alla Lipscuola. Preliminarmente, è stata riportata una breve sintesi del percorso del giorno precedente, durante il quale i comitati Lip e altri soggetti della scuola si sono impegnati a predisporre il percorso di ripartenza della attualizzazione della Lipscuola, al quale tutti sono stati invitati ad intervenire. È stata poi letta la relazione introduttiva elaborata dall’assemblea indetta dai comitati Lip il 5 settembre. I 68 interventi che si sono susseguiti nel corso di 8 ore di lavoro ininterrotto hanno insistito sui due principali punti, evidenziati dalle conclusioni dell’assemblea che si è tenuta il 12 luglio a Roma: - Prosieguo della mobilitazione contro la cosiddetta Buona Scuola - referendum
Grande spazio ha dunque trovato nell’assemblea la discussione sull’attivazione di percorsi all’interno delle singole scuole ed esterni alla scuola stessa per tenere alto il livello della mobilitazione e contestare i dispositivi definiti dalla legge 107. L’assemblea del 6 settembre ha poi trattato il tema del prosieguo della mobilitazione relativa alla scuola. In questo senso è stato deciso che: · i soggetti del movimento intervenuti si impegneranno sui singoli territori nell’organizzazione del 23 settembre, Notte bianca della scuola, finalizzata al coinvolgimento dei genitori e della cittadinanza tutta da parte del movimento per la scuola. · L’assemblea ritiene indispensabile ed inderogabile l’indizione in tempi brevi di una Manifestazione nazionale unitaria e uno sciopero generale della scuola, che coinvolga tutte le forze sindacali e la società civile sui temi della conoscenza, della democrazia e del lavoro. · Si aderisce alle assemblee del 13 settembre (Coalizione Sociale) e 14 settembre (Coordinamento per la Democrazia Costituzionale), propendendo per l’apertura di una nuova stagione referendaria. · Si sostiene la giornata di mobilitazione della Rete della Conoscenza, dell’Unione degli Studenti, Link-Coordinamento Universitario (9 ottobre). · Verranno organizzati flash mob davanti alle regioni e adesione alla fiaccolata di Illumin’Italia sabato 19/12/15, ore 20.30 (Scelgo un’Europa democratica con i giovani e per i giovani: scuola, sanità, sicurezza, patrimonio artistico)
È importantissimo affiancare la contestazione alla proposta. Difatti risulta imprescindibile coniugare la contestazione e il boicottaggio dei dispositivi de “La Buona Scuola” a una fase di creazione, pratica dell’alternativa (comitati di studenti, docenti, genitori di pressione sugli Organi Collegiali; o.d.g per sperimentare forme di didattica alternativa; commissioni paritetiche studenti-docenti per la sperimentazione della scrittura condivisa del POF; referendum studenteschi; rifiuto e denuncia dei percorsi di alternanza scuola lavoro che non rispettano vincoli sulla formazione e sui diritti). Pertanto, integrando quanto deliberato in luglio, sono state approvate le seguenti proposte: - assemblee sindacali unitarie il primo giorno di scuola; - inaugurazione dell’a.s. con un segno tangibile a sottolineare il dissenso (fiocco, lutto ecc) - rifiuto di accettare l’incarico per le ore eccedenti - possibile sospensione dell’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
In senso più ampio, a partire dall’assemblea, si approva la costruzione di un coordinamento nazionale delle scuole e dei gruppi e dei realtà di lotta contro la 107, che lavori anche con le altre realtà su temi di rilevanza sociale differenti dalla scuola. L’assemblea si rivolge alle OOSS perché aprano subito un tavolo di trattative con il Miur per la sospensione della nomina del Comitato di Valutazione e l’utilizzo dei relativi fondi nel Fis/Mof. Si sollecita peraltro l’intervento del Parlamento in tal senso, anche con riferimento agli impegni assunti dai parlamentari intervenuti (Petraglia, Paglia di Sel; Montevecchi, Blundo, Gallo del Movimento 5 stelle; Mussini, Fassina del Gruppo Misto; Campanella, Bocchino de L’altra Europa per Tsipras; D’Attorre del PD) intenzionati a continuare la battaglia contro la legge 107, anche in previsione della discussione sulla Legge di Stabilità. Per quanto riguarda le modalità di intervento all’interno dei collegi docenti l’assemblea ha evidenziato posizioni articolate e non omogenee. Emerge il parere che la posizione da prendere debba essere contestualizzata in base ai rapporti di forza esistenti nei singoli collegi. Confidando anche sul forte contributo che gli studenti potranno dare nel condividere la battaglia contro il premio assegnato dal dirigente scolastico, verranno messe a disposizione in rete nei siti delle varie associazioni modelli di mozioni e odg per collegi dei docenti e Consiglio di Istituto. Laddove non risulti possibile deliberare, scuola per scuola, il rifiuto dei collegio dei docenti di nominare il Comitato di Valutazione, così come modificato dalla l 107/15, si converge sulla necessità di rinviare il più possibile ogni nomina del comitato di valutazione, vincolandolo al mandato relativo alla validazione del servizio dei neo assunti. La mobilitazione contro la 107 non può ignorare che il nuovo piano di assunzioni crea discriminazione tra i docenti Gae e quelli di II e III fascia, poiché introduce l’obbligo di sostenere un concorso (dalla cui partecipazione sono esclusi i docenti di III fascia) ed elimina il doppio canale di assunzioni. Tale sistema impedisce di fatto ai docenti di II e III fascia di lavorare, come invece era garantito precedentemente. In particolare i rappresentanti dei docenti di III fascia hanno ribadito il proprio diritto al lavoro e all’abilitazione, chiedendo l’istituzione di uno specifico percorso abilitante per chi ha maturato e maturerà punteggio di servizio. L’assemblea chiede inoltre l’abrogazione del provvedimento previsto dalla legge di Stabilità che vieta la nomina dei supplenti nel primo giorno di assenza (docenti), nella prima settimana (collaboratori scolastici) e sempre (assistenti amministrativi). L’assemblea esprime estrema preoccupazione per le deleghe previste dalla 107; in particolare si sottolineano la questione 0-6, e la possibile futura regionalizzazione e/o privatizzazione della scuola dell’infanzia statale, che – viceversa – deve continuare a far parte del sistema nazionale di istruzione pubblica. Si esprime altresì preoccupazione per le sorti del personale Ata, che rischia – il prossimo anno scolastico – di essere licenziato per effetto della mobilità del personale delle provincie. Infine, l’assemblea ribadisce l’assoluta imprescindibilità della laicità della scuola statale e denuncia, ancora una volta, l'assurdo privilegio della curia vescovile di poter selezionare secondo il proprio gradimento gli insegnanti di R.C. che, pur essendo equiparati agli altri insegnanti quanto a diritti e doveri, non sono egualmente liberi.
È stato chiesto ai presenti di pronunciarsi sulla possibilità di iniziare a vagliare tutti insieme un percorso referendario unitario, che tenga dentro non solo un eventuale referendum sulla scuola, ma anche Jobs act, riforme istituzionali e legge elettorali, difesa del territorio. Tale proposta è stata accolta dall’assemblea. Acqua bene comune, Libertà e Giustizia, Fiom hanno manifestato interesse nell’ipotizzare – verificate le condizioni di fattibilità – un percorso referendario comune e fortemente rappresentativo delle questioni sociali, fermo restando che ciascuno verificherà tale ipotesi al proprio interno.
Nel corso della assemblea si è sottolineata la necessità di un percorso sinergico e condiviso, senza primogeniture e protagonismi, che transiti attraverso le valutazioni tecniche relative ad eventuali referendum emerse dalla relazione del prof Villone che, a nome del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, ha sottolineato la complessità sia nel merito che nel metodo del futuro eventuale percorso referendario. L’assemblea ha proposto la costituzione di due gruppi di lavoro: a) Comitato tecnico scientifico per l’individuazione, lo studio e l’elaborazione dei quesiti referendari – previo ascolto, verifica di fattibilità e conseguente accoglimento delle proposte provenienti dal mondo della scuola - da sottoporre alla decisione di una successiva assemblea; tale comitato sarà costituito da costituzionalisti ed esperti di legislazione scolastica. b) Gruppo di lavoro per la definizione dei temi dei quesiti referendari e delle strategie organizzative e di promozione di una tornata referendaria a carattere sociale, che vedrà la partecipazione di un membro designato da tutte le realtà che intenderanno aderire. Saranno stabiliti momenti di scambio e interlocuzione sostenuta tra i due gruppi, che lavoreranno in stretta relazione. L’assemblea prende atto della dichiarazione di disponibilità e appoggio, oltre che alla mobilitazione contro la 107, anche all’eventuale battaglia referendaria (di cui si parlerà in seguito) da parte di P.RC., Azione civile, Sinistra Anticapitalista e dei partiti di appartenenza dei parlamentari intervenuti (Sel, M5S, Altra Europa per Tsipras, nonché del gruppo misto).
L’assemblea decide di riconvocarsi entro il mese di gennaio per assumere le decisioni relative all’eventuale indizione dei referendum. Le organizzazioni sindacali Flc, Cobas, Gilda in merito al documento proposto - e in particolare relativamente alla adesione alle iniziative - si riservano di sottoporre le proposte alla discussione e alla delibera dei rispettivi organismi interni. Alla conclusione dei lavori l’assemblea ha approvato il seguente documento di solidarietà con i migranti: L'Assemblea Nazionale per la Difesa, il Rilancio e il Rafforzamento della Scuola della Costituzione riunitasi a Bologna il 5 e 6 settembre 2015 Hanno partecipato:
Roberto Ricci e l’Invalsi come l’oste e il buon vinodi Vincenzo Pascuzzi – 7 settembre 2015 Chiedere a Roberto Ricci se “I test INVALSI servono?” è come chiedere all’oste se il vino è buono! E questa domanda non è altro che il titolo di un convegno organizzato per venerdì 12 settembre prossimo, a Treviso, con primo relatore appunto Ricci che è il “Responsabile Area Prove INVALSI”. Molto probabilmente, Ricci non potrà che confermare che i test in questione servono eccome, che vanno estesi e resi obbligatori in tutte la scuole e le classi, fino alla maturità, che servono perciò risorse adeguate, e che è in palese difetto chi ne ha paura. Insomma le tesi ossessive e martellanti sostenute dall’ambiente Invalsi, da una decina d’anni a questa parte, compresi i necessari allineamenti ai buoni comportamenti europei e americani, ecc., ancora ignorando che UK e USA sono, da tempo, in fase di ripensamento e contestazione verso i test standardizzati. Poi il Miur, che controlla Invalsi e che ha dato il suo patrocinio al convegno (denominato Festival anzi StatisticAll), avrà la conferma scientifica e sartoriale che i testi servono e tutti li debbono fare! La scuola non è uno sprintTempi distesi, intervalli di quindici minuti ogni ora per alunni e per insegnanti. lezioni all’aperto, spazi di autonomia vera per i ragazzi. Qualche idea dalla Finlandia per ripensare la scuola. La più importante? Un po’ di sano antiutilitarismo: prima di tutto rallentaredi Tim Walker Alcuni mesi fa, mi sono trasferito con la mia famiglia da Boston a Helsinki, in Finlandia. Ad essere sinceri, non ho avuto nessun particolare shock nei confronti della loro “cultura”, probabilmente perché mia moglie è finlandese. Ma uno shock l’ho decisamente provato entrando in classe, una quinta primaria in una scuola pubblica finlandese, dove ora svolgo il mio lavoro di insegnante. Un capovolgimento totale della mia impostazione pedagogica, della mia mentalità di insegnante statunitense — a shifting of my pedagogical mindset. Con la mia famiglia abbiamo programmato di rimanere a vivere in Finlandia, ma non posso esimermi dal pensare come mi comporterei se dovessi tornare ad insegnare in una scuola americana. Finora ho individuato tre cambiamenti radicali rispetto al mio modo di insegnare a Boston |