lascuolasiamonoi/misc/file/Documento%20docenti%20autoconvocati%20Parma%20def.doc
PRESO ATTO DEI PROVVEDIMENTI GOVERNATIVI CHE HANNO CARATTERIZZATO LE POLITICHE SCOLASTICHE DEGLI ULTIMI CINQUE ANNI, ED IN PARTICOLARE:
-Taglio di 8mld alla scuola, con una diminuzione drammatica della spesa per l’istruzione attuato con la L. 133/08. Tale risparmio è stato realizzato, ad esempio, attraverso il taglio di 140mila posti di lavoro (tra docenti ed Ata). Nessun altro settore della Pubblica Amministrazione ha subito tagli equiparabili.
- Aumento del numero di alunni per classe nel triennio 2008-2011 pari a un punto percentuale nel rapporto docente/alunni che comporta: a) Maggiori difficoltà nella personalizzazione degli iter didattici e negli interventi per gli alunni in difficoltà; b) Sovraffollamento delle aule, mancato rispetto delle norme di sicurezza e agibilità dei locali.
- Aumento della quantità dei temi da trattare nelle singole discipline e contemporanea diminuzione del monte ore settimanale assegnato a ciascuna (Riforma Gelmini)
- Il Decreto Stabilità prevede tagli al miglioramento dell’Offerta Formativa, riducendo le risorse per le attività progettuali, il sostegno alla didattica ed all’apprendimento e tutte le attività extra-curricolari, l’eliminazione delle diarie per le gite scolastiche nazionali ed internazionali, oltre che gli incentivi per il personale ATA e i fondi utili per sostituzioni e altre emergenze. Nel testo approvato definitivamente dalle camere sono previsti tagli per 182,9 milioni di euro nel 2013, 172,7 nel 2014, 236,7 nel 2015, per un totale di 592,3 milioni. Era inoltre prospettato l’aumento dell’orario di lavoro settimanale da 18 a 24 ore, con 6 ore in più non retribuite in cambio della possibilità di usufruire di 15 giorni in più di ferie da maturare nel periodo estivo: un vero e proprio atto incostituzionale in violazione degli artt. 28 e 29 del CCNL 2006/09, un provvedimento che avrebbe avuto forti incidenze negative sulla didattica e l’apprendimento.
- Taglio dei fondi per l’aggiornamento (la formazione per stare al passo con le novità – CLIL, LIM, Tablet - è completamente a carico dei docenti e del personale tecnico amministrativo)
-Mancanza di fondi per l’edilizia scolastica e spesso per i necessari arredi scolastici (mancano persino banchi e sedie)
-Innalzamento dell’età pensionabile conseguente alla riforma Fornero: per la scuola significa che avremo maestri e personale ATA di 67 anni che si rapporteranno con bambini di 6 anni: il gap generazionale diventerà sempre più profondo portando ad una sostanziale incomunicabilità e difficoltà d’innovazione
- Blocco degli aumenti delle retribuzioni (già le più basse d’Europa), blocco dei rinnovi contrattuali, degli scatti d’anzianità, dell’indennità di vacanza contrattuale, diminuzione della retribuzione in caso di malattia. (a causa del blocco dei contratti, il personale della scuola sta subendo perdite tendenziali di circa 2000 euro annuali)
- Nel contempo, dal 2000 al 2010, lo stipendio medio di un docente è aumentato del 5,2% contro una media europea del 22,5%. La comparazione tra i dati relativi al numero progressivamente crescente degli alunni per classe, all’aumento dei salari, alla diminuzione dei posti di lavoro e ad altre variabili – dimostra che la “produttività” media dei docenti italiani è aumentata circa 3 volte più dell’aumento del Pil dal 1993 al 2012.
- I provvedimenti contenuti nella “Spending review” comportano 200 milioni di tagli alla scuola pubblica e prevedono il passaggio forzato degli insegnanti considerati inidonei a funzioni amministrative, misura che avrà come conseguenza il licenziamento dei precari ATA ed il peggioramento della funzionalità amministrativa delle scuole - Il DDL 3542 (ex Aprea) di riforma degli organi collegiali restringe gli spazi di democrazia nelle scuole, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singolo istituto, con la conseguente messa in discussione di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e la pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare anche pesantemente il Piano dell’Offerta Formativa, snaturando i compiti istituzionali della Scuola della Costituzione con la privatizzazione e il definitivo passaggio al sistema di valutazione INVALSI, ( l’art. 8 afferma la centralità del ruolo dell’Invalsi e l’art. 10 comma 1 legittima l’entrata dei privati nel Consiglio dell’Autonomia delle scuole). Ciò significa in ultima istanza un grave attacco al diritto allo studio e alla libertà di insegnamento, la fine della scuola inclusiva, democratica, pluralista, collegiale e cooperativa. -Il DPR sul sistema nazionale di valutazione delle scuole, che conferisce al ministro la facoltà di dettare le linee guida e i “traguardi” della didattica sulla base dei quali vengono predisposti i test, istituendo un meccanismo di premi e punizioni consistenti in stipendi e finanziamenti differenziati a docenti e istituti scolastici a seconda dei risultati raggiunti nei quiz INVALSI dagli studenti, senza nessuna seria valutazione delle condizioni di partenza, delle situazioni individuali, del pensiero critico e divergente, ma piuttosto educando al pensiero unico e al nozionismo, limitando fortemente la libertà di insegnamento e sostituendo alla cooperazione la competitività, tra studenti, tra docenti, tra scuole.
Tutto ciò a fronte di un dispendio inutile di risorse in: - “concorsoni” discutibili (almeno 1 milione di euro la spesa prevista per il prossimo) sia nelle metodologie di accertamento delle competenze dei futuri docenti (sottoposti a test a risposta chiusa di dubbia validità), sia nelle modalità di indizione, vale a dire senza aver prima stabilizzato i docenti precari presenti nelle Graduatorie ad Esaurimento (graduatorie costituite da personale abilitato all’insegnamento), il che avrà come unico effetto quello di aumentare la concorrenza tra i precari stessi e di creare nuovamente una sorta di “doppio canale”. - tablet e altre innovazioni tecnologiche di facciata (12 milioni di euro solo in Lombardia e solo per Generazione web), senza un serio piano di implementazione e verifica - Pillole del sapere e altri ammennicoli vari (6 milioni di euro su cui la Guardia di Finanza sta iniziando ad indagare) ; VISTA
ESPRIMONO
la propria profonda preoccupazione e indignazione per scelte di politica economica che stanno minando alla radice il sistema dell'istruzione pubblica nazionale.
CHIEDONO PERTANTO
DICHIARANO
coerentemente con quanto espresso durante l'assemblea provinciale indetta unitariamente dalle OO.SS. il 13 u.s. e le iniziative legate allo sciopero europeo del 14 u.s. e del 24 u.s., lo stato di agitazione a tempo indeterminato, da effettuarsi tramite una serie di iniziative, tra le quali:
per il personale ATA: sospensione delle attività di straordinario indisponibilità a modifiche di orario non esplicitamente previste dal Piano delle Attività attenersi alla sola vigilanza per la sostituzione dei colleghi assenti.
SI IMPEGNANO AD ORGANIZZARE INIZIATIVE PER
SOTTOLINEANO
che è il governo che sta bloccando le scuole, non sono i docenti o gli studenti. Non era mai successo che a dicembre ancora non si sapesse nemmeno indicativamente l’ammontare del fondo d’istituto a disposizione delle singole scuole per la programmazione delle attività del POF.
AUSPICANO
infine che su tali materie vi sia un’immediata presa di posizione dei dirigenti scolastici a sostegno delle iniziative di mobilitazione di docenti e studenti e che le forze sindacali si oppongano in maniera incontrovertibile ed unitaria a queste politiche distruttive nei confronti della scuola della Costituzione, oltre che ad una inaccettabile umiliazione dei docenti e della loro dignità professionale. |