Valutiamo la trasparenza


Valutiamo la trasparenza

Pubblicato da comitatonogelmini su 11 dicembre 2011

di Francesco Di Lorenzo
da Fuoriregistro
11 dicembre 2011

Mancano ancora alcuni sindacati importanti, ma la maggior parte delle organizzazioni ha dato l’annuncio che il 19 dicembre ci sarà uno sciopero unitario nella scuola. Contro gli aspetti iniqui della manovra economica, i sindacati chiedono un incontro-confronto con Monti. Faranno presente che le conseguenze su stipendi e pensioni dei lavoratori della scuola sono sempre le stesse: tagli e ingiustizie insieme, ma così ben mescolate, che provare a districarle sembra quasi impossibile. Monti lo sa, e noi pure. La realtà è che la situazione nella scuola non cambia in meglio neanche di un millimetro.

È ufficiale, per uno stipendio in più, la guerra tra poveri c’è. Anche se è difficile da digerire, c’è.

Le 33 scuole (di tre regioni) che avevano aderito alla proposta del ministro Gelmini di farsi valutare dal preside e da due colleghi, hanno prodotto i primi risultati.

E purtroppo, da ciò che si apprende, ci sono buone possibilità che la ‘cosa’, questa specie di ‘astruseria mentale’, abbia un seguito. Non si sa bene perché. Intanto, l’enfasi riportata dai giornali sul buon esito della sperimentazione è solo apparente. Il giudizio che tutto sia andato nel migliore dei modi è relativo solamente alle scuole che avevano accettato di partecipare, quindi in quelle scuole in cui c’era già un accordo iniziale. Da non dimenticare, e quindi da sottolineare, che tutte le scuole di tutte le altre regioni, si erano rifiutate di sottoporsi a tale pratica.

Poi, leggendo il resoconto, si apprende che alcuni insegnanti delle scuole partecipanti hanno espresso riserve sia sul questionario di autovalutazione, che sul curriculum usati per essere giudicati. Se si aggiunge che, sulle liste di insegnanti risultati vincitori, i giudizi negativi sono del 13% dei genitori, del 25% degli studenti e del 39% dei colleghi (e stiamo parlando sempre e solo delle scuole che avevano aderito) non si capisce da dove provengano tutta questa enfasi e tutta questa unanimità.

Il ministro Profumo, dal canto suo, ha detto che il sistema della valutazione dovrà proseguire: non ha spiegato se con alcune modifiche o allo stesso modo di com’è adesso. Ha aggiunto solo che il termine Valutazione dovrà essere accoppiato con il termine Trasparenza. Cioè, i metodi, le prove e i criteri dovranno essere e saranno visibili a tutti. Se non ricordiamo male, questo tipo di trasparenza l’aveva già previsto la ministra Gelmini. Ma è poco importante. Anche perché in fondo non c’è niente da nascondere: quello usato è un metodo di valutazione che nessuno vuole (meno 33). In aggiunta, c’è disaccordo anche tra quelli che lo vogliono. Più trasparenti di così?






Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
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