I numeri dei tagli alla scuola- Padova


Numeri, valutazione, merito…

Pubblicato da comitatonogelmini su 5 giugno 2011

di Carlo Salmaso
Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
5 giugno 2011

Ultimi giorni per l’attuale anno scolastico.

Nel frattempo l’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto ha comunicato definitivamente gli organici di tutti gli ordini di scuola per il prossimo 2011/2012. Ecco i numeri:

  • Scuole Primarie (Elementari): a fronte di un aumento di 787 alunni verranno tagliati 748 insegnanti
  • Scuole Secondarie di Primo Grado (Medie): a fronte di un aumento di 1.772 alunni verranno tagliati 180 insegnanti
  • Scuole Secondarie di secondo Grado (Superiori): a fronte di un aumento di 2.455 alunni verranno tagliati 734 insegnanti (nella sola provincia di Padova 399 alunni in più e 162 docenti in meno). 

In totale in Veneto ci saranno 5.014 alunni in più del presente anno scolastico ma avremo 1.662 insegnanti in meno; da sottolineare che in questi calcoli non rientrano gli insegnanti di sostegno per gli alunni diversamente abili, il cui organico non è stato ancora comunicato.



Come ho già segnalato in un precedente articolo (vedi qui), queste operazioni vengono condotte nella nostra regione in base ad una nota che interpreta in modo restrittivo le già pesanti indicazioni fornite dal MIUR con la circolare ministeriale n° 21 del 14/03/2011, che fissava i parametri per tutta l’Italia; queste restrizioni porteranno, soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado, alla formazione di classi con più di 30 alunni (fino a 34, se siete particolarmente sfortunati…).

Alcuni Dirigenti Scolastici hanno cominciato a scoprire che non avranno più l’organico necessario per far funzionare i tempi prolungati (da anni già attivati) alle scuole secondarie di primo grado e che nelle future classi prime si rischia la partenza con 30 e più studenti anche in presenza di alunni diversamente abili.

In aggiunta a ciò il MIUR ha comunicato le riduzioni di organico, regione per regione, del personale non docente (vedi qui).

Al Veneto spettano 972 posti in meno.

Impensierisce in modo particolare il taglio legato ai collaboratori scolastici (752): già quest’anno, infatti, in alcuni plessi si è arrivati a lavorare nella situazione limite di un solo collaboratore.

Cosa succederà il prossimo anno scolastico: plessi senza bidelli, oppure plessi a tempo pieno in cui ne servirebbero almeno due ed invece ne avremo solamente uno?

Inoltre, mi piace segnalare un’altra situazione propria della nostra regione: da metà febbraio l’Ufficio scolastico Regionale del Veneto non ha più un suo direttore; la dr.ssa Palumbo è stata destinata ad incarichi più alti (Ministero…) lasciando vacante il posto che solamente pochi giorni fa è stato coperto con una reggenza: la dr.ssa Beltrame che è a capo dell’USR del Friuli Venezia Giulia “reggerà” (non sappiamo per quanto tempo) anche l’USR del Veneto.

In più, alla fine di agosto, la dr.ssa Bigardi (direttrice dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso e attuale reggente dell’USP di Padova), andrà in pensione lasciando quindi vacanti contemporaneamente due posti; l’attuale direttore dell’USP di Venezia (dott. Martino) è attualmente anche reggente in quello di Belluno.

Come ciliegina aggiungo che l’USR del Veneto ha attualmente scoperti 19 posti di dirigente di II fascia; in particolare, allo stato attuale, non possiede nemmeno un ispettore…(leggi qui).

In buona sostanza la nostra regione, per gli incarichi di maggior responsabilità, risulta scoperta o assegnata a “reggenti”.

Che sia forse per questo motivo che per ben due volte negli ultimi tre anni l’USR del Veneto ha comunicato i dati relativi alle iscrizioni degli alunni in modo sbagliato? (sbagliando ovviamente per difetto…e il difetto di quest’anno si vocifera che sia di soli 2.000 alunni…)

Negli ultimi dieci giorni, passata la fase “calda” legata alle rilevazioni dell’Invalsi, è tornata nuovamente alla riscossa la premiata lobby “valutazione e merito”, sparando le sue bordate sia da destra che da sinistra; in particolare pontificando sulla improrogabile necessità di misurare (ovviamente appoggiandosi ai test Invalsi) e di non sottrarsi alla valutazione per meglio individuare i meritevoli si è speso a più riprese Tito Boeri (vedi qui).

A lui e a quanti continuano a buttarsi a capofitto nella battaglia degli “strumenti per la valutazione del sistema d’istruzione” mi piacerebbe chiedere:

1.     ma chi sta orchestrando tutta l’operazione di sistematica distruzione della scuola pubblica, privandola di fondi, braccia e gambe (insegnanti e personale non docente), ma anche della testa (le varie figure di livello dirigenziale ed ispettivo) non dovrebbe forse essere il primo a dover essere valutato?

2.     non ritenete, forse, che nel deserto volutamente creato attorno alla scuola pubblica, ognuno di noi, suoi lavoratori, dovrebbe essere valutato con merito per il solo motivo di continuare a spendersi con orgoglio e passione per il futuro delle prossime generazioni?


Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
URL di riferimento: https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/index.php?mod=read&id=1307813136