In commissione consiliare l'assessore alla Scuola ha annunciato un piano al vaglio anche di Università, Ufficio scolastico provinciale e presidi per pagare di tasca propria le ore al pomeriggio tagliate dalla Gelmini: "Risparmieremo altrove". Giovedì un incontro. Continue frecciate alla Pronvicia: "Se ne lava le mani"
di MARCO SEVERO
E' l'ora del tempo pieno fai da te. Il ministro Gelmini taglia fondi alla scuola e "a noi tocca rimboccarci le maniche" dice l'assessore alla Scuola Giovanni Paolo Bernini, che fa segno di arrotolarsi i polsini: "Il Comune, insieme a Ufficio scolastico provinciale, Università e dirigenti scolastici - annuncia nel corso di una seduta della Commissione consiliare Cultura, presenti genitori e presidenti di Consiglio d'Istituto - sta valutando l'ipotesi di supplire ai tagli del Governo utilizzando propri fondi, attraverso una razionalizzazione, pur di garantire le ore al pomeriggio nelle classi seconde, terze, quarte e quinte elementari di Parma. E questo, sia chiaro, lo facciamo anche se non compete ad una Amministrazione cittadina. Il punto è che noi - è la prima stoccata - non ce ne laviamo le mani come fanno altri Comuni e altre istituzioni locali che urlano solo al governo ladro".
L'operazione, secondo le stime, potrebbe costare "200mila euro e dovrebbe ripetersi nei prossimi tre anni". Ciascuno degli enti coinvolti proverà a fare la sua parte, drenando risorse al proprio interno. Giovedì Bernini li incontrerà per una tavola rotonda: "Quanto al Comune sto pensando di risparmiare su altre iniziative, per esempio unificando due progetti didattici relativi all'alimentazione e all'educazione motoria" confida allargando le braccia. Insomma tira di qua, tira di là: la coperta è sempre più corta. Obiettivo racimolare quattrini per tappare i buchi delle forbici romane: "L'espressione 'tappare buchi' non mi piace - si schernisce l'assessore - però è vero, il ministro dell'Istruzione pensa di attuare una riforma della scuola praticando tagli? Ecco, io non condivido questo modo di pensare".
Male dunque la Gelmini ("l'ho detto e lo ripeto"), ma peggio l'opposizione: "Dov'erano i politici, i sociologi, i parlamentari di Parma che negli anni passati non hanno considerato la crescita della popolazione scolastica? Cosa fa la Provincia?". Ripetute le frecciate di Bernini al Pd e all'ente di Piazzale della Pace: "La colpa è stata di chi ha governato negli anni scorsi, del ministro Fioroni, il quale assegnò un numero maggiore di tempi pieni a Bologna e a Modena nonostante queste due province avessero una crescita zero e un numero di bambini alle elementari inferiore a quello di Parma". L'attesa è quindi per giovedì, quando il tavolo inter-istituzionale in Comune potrebbe varare un piano locale per il tempo pieno. Escluse dalla cordata solo le classi prime elementari, che hanno già ottenuto dall'Ufficio scolastico regionale le 37 ore richieste.
Collaborativi i genitori, nonostante il nervosismo iniziale in Commissione: "Se anche le famiglie dovessero tirar fuori soldi per avere ciò che è loro diritto - aveva eccepito un papà - io non sarei d'accordo". Concordi tutti, invece, sulla necessità "di ragionare in prospettiva al di là del bisogno di tappare i buchi", come pure sull'urgenza di riempire le scuole al pomeriggio. "Gli istituti non possono restare vuoti, sto pensando per esempio ad operatori dell'Avis per tenere i ragazzi" propone Bernini. Poco prima era stata Carla Mantelli, Pd, a paventare proprio il rischio che "la scuola diventi un badantato, con operatori Camst in mensa al posto dell'insegnante: capisco che a fronte di tagli non si può pretendere tanto, ma la maestra in mensa aveva il suo senso. E poi, ci rendiamo conto che ormai siamo ridotti a una guerra tra poveri? A parlare cioè di ore invece che di progetti didattici? La scuola ha una funzione pedagogica, non è una badante".
Considerazioni a partire da audizione Commissione Cultura – 18 aprile 2011
Presenti: Ass. Bernini, Consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione (Agoletti, Variati, Mantelli, Pellegrino, Caselli, più qualcuno che non si è presentato), dott.ssa Aimi, dott.ssa Carpi, Presidenti e membri dei Consigli di Istituto di: I.C. Sanvitale-Fra’Salimbene, I.C. Ferrari, D.D. Bandiera, I.C. Albertelli-Newton, I.C. Montebello, I.C. Bocchi, I.C. Verdi-Corcagnano, I.C. Salvo D’Acquisto, I.C. Parmigianino. , giornalisti.
Aspetti positivi: - interventi corali e comunanza di bisogni tra le scuole
- buona partecipazione da parte delle scuole (9 su 12, con rappresentante I.C. Puccini assente per malattia)
- riconoscimento dei Consigli di Istituto come interlocutori importanti
- condivisione dell’Assessorato delle problematiche presentate da parte delle scuole
- focalizzazione di problematiche allargate (tempi pieni, classi a 27 ore, sicurezza, sovraffollamento, qualità scolastica, fondi e progetti, mense, ecc.)
- necessità di agire sull’immediato ma anche sulla modifica delle regole attuali, che stanno strozzando la scuola ed il suo futuro (sollecitare azioni a livello nazionale)
- riproposizione di proposta di rendere stabile tavolo di confronto con rappresentanti Consigli di istituto (proposta da formalizzare in proposta da parte della Commissione attraverso modifica statuto)
Limiti dell’incontro: - molto scontro politico e diffusione di responsabilità
- pochi progetti concreti da parte dell’Amministrazione Comunale (i progetti verranno definiti in tavolo con Dirigenti, che inizialmente doveva essere giovedì 21 con tutti i Dirigenti, poi è diventato martedì 26 solo con membri di Tavolo Tecnico del Patto per la Scuola): si è accennato a possibilità di utilizzare in modo diverso risorse Progetto Giocampus e Crescere in Armonia (maestro del gusto?). Tutti questi progetti vanno analizzati con attenzione da parte delle scuole.
- Sensazione di fondo che si sia utilizzata la presenza dei genitori per “palcoscenico mediatico” che risalti l’iniziativa del Comune di Parma di fronte a tagli. L’effetto concreto degli interventi è ancora tutto da vedere e misurare.
Ringraziando Giordano per il commento alla Commissione Cultura del 18 aprile, mi permetto di inviare la riflessione mia e del consigliere Caselli sullo stesso tema. L’abbiamo inviata ai giornali ma ovviamente la Gazzetta l’ha ignorata. Mi pare sia comparsa solo su La sera e su Polis. Naturalmente è presente anche sul sito del gruppo consiliare PD www.ilmioconsiglio.it alla voce “Interventi”