Interventi di politici locali su proteste nelle scuole


Un paio di articoli sulle proteste contro le esternazioni del premier-

http://www.repubblica.it/scuola/2011/03/01/news/scuola_pubblica_la_mobilitazione-13052269/

http://www.repubblica.it/scuola/2011/03/02/news/scuola_dopo_gli_sms_le_lettere_aperte-13097134/




lascuolasiamonoi/misc/image/Silnzio%20ed%20intervento%20Bernini.jpg


 

http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pda=PRP&pdi=42032

 "Stigmatizzare l'insegnante di Collecchio"

Villani (Pdl) sulla campanella in segno di protesta alle parole di Berlusconi.


02/03/2011
h.15.10

Il Presidente del Gruppo PDL in Regione Emilia-Romagna ha presentato una interrogazione su un fatto di propaganda pèolitica avvenuto ieri, 28 febbraio 2011 nella scuola primaria elementare G. Verdi di Collecchio
“Nella scuola primaria elementare Giuseppe Verdi di Collecchio, una insegnante di sostegno ha fatto suonare la campanella perché tutti i presenti nella scuola, insegnanti, ausiliari e anche gli scolari, rispettassero un minuto di silenzio per protestare contro le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi il quale aveva denunciato nei giorni scorsi la scorrettezza e la faziosità di molti docenti che approfittano del loro ruolo nella scuola pubblica per fare propaganda politica.
Tale gesto – continua l’esponente PDL che interviene anche come Coordinatore provinciale del partito – scomposto e istituzionalmente riprovevole, conferma con sconcertante evidenza il monito del Premier – ha proseguito l’esponente PDL che interviene anche come Coordinatore provinciale del partito – Il Governo ha avviato una profonda e storica riforma per valorizzare la scuola pubblica, l’insegnamento e la formazione dei ragazzi, restituendo valore all’insegnamento e all’educazione e dignità a tutti gli insegnanti, che svolgono un ruolo fondamentale in cambio di stipendi ancora oggi assolutamente inadeguati.
Ha promosso il recupero del valore educativo della scuola perché non fosse solo un’istituzione deputata a impartire nozioni, ma un punto di riferimento per i ragazzi e le famiglie. Questo non significa, però, non poter ricordare e denunciare l’influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni della storia che non rispettano la verità e al tempo stesso espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare all’educazione dei figli.
In passato è accaduto che alcune forze politiche abbiamo ritenuto che la scuola potesse essere anche un luogo per formare militanti e non cittadini. Ciò, naturalmente, non significa che tutta la scuola pubblica sia stata questo, ma è accertato che alcuni partiti politici hanno pensato che la scuola potesse essere utilizzata per tali fini e molti docenti si sono prestati a questo disegno.
Il Capo del Governo, quindi, non ha attaccato la scuola pubblica, come cerca di far credere la propaganda di sinistra, ma, al contrario, ha richiamato il valore fondamentale della scuola pubblica, che presuppone libertà d’insegnamento ma anche imparzialità e ripudio dell’indottrinamento politico e ideologico.
Premesso questo ho quindi chiesto alla Giunta regionale se intenda stigmatizzare con risolutezza presso l’Ufficio scolastico regionale quanto avvenuto in una scuola frequentata da bambini che vanno dai 6 ai 11 anni circa, un episodio grave sia perché dettato dalla volontà di testimoniare platealmente in un’istituzione educativa una contrarietà puramente politica sia perché il gesto di protesta è stato inscenato di fronte a bambini inconsapevoli e inermi, che dovrebbero essere tenuti al di fuori da faziosità politiche e ideologiche contrarie alle finalità educative”.
Analoga interrogazione è stata presentata anche in Comune a Collecchio dagli esponenti del Gruppo consiliare Liberi e uniti per il Paese. Gli stessi Consiglieri comunali di minoranza definiscono quanto accaduto “fatto di gravità inaudita perché non si può usare la scuola per fare propaganda politica per di più di fronte a dei bambini.
“Il minuto di silenzio – continuano i Consiglieri che fanno riferimento a PDL e il locale movimento civico – si rispetta per eventi di gravità assoluta come ad esempio un lutto, non per far condividere agli scolari la contrarietà ad espressioni di un politico peraltro artatamente strumentalizzate nel loro significato.
Le parole del Premier erano infatti volte a stigmatizzare quegli insegnanti delle scuole pubbliche che vogliono ammaestrare anche politicamente gli studenti contrariamente a quello che chiedono alla scuola i loro genitori e che è giusto pretendere in una scuola che in quanto pubblica deve essere imparziale anche politicamente.
Guarda caso la correttezza di queste affermazioni trova conferma in quanto avvenuto nella nostra scuola elementare di Collecchio, fatto per il quale stiamo valutando probabili rilievi penali da esporre nelle sedi giudiziarie indicate.



Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
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