E' stata l'occasione per spiegare ai nostri ragazzi lo sdegno per l'ennesimo schiaffo alla democrazia, alla Costituzione, alla verità e alla decenza, oltre che alla nostra professionalità di educatori. E' stata l'occasione per spiegare loro per quale ragione i padri della Costituzione hanno voluto una scuola pubblica, laica, pluralista e democratica, una scuola inclusiva e gratuita, nella quale tutte le opinioni che rispettino il dettato costituzionale siano libere di esprimersi. E abbiamo potuto parlare del ruolo istituzionale della scuola pubblica e delle scuole private senza oneri per lo Stato, leggendo il discorso di Piero Calamandrei del 1950, del diritto allo studio e della libertà di insegnamento. Ringrazio l'onorevole Berlusconi per avermi dato l'opportunità di affrontare questi argomenti e discuterne con i miei alunni e le mie alunne. Il presidente si vanta del suo bunga bunga e poi vuole una scuola dove io sia giudicata sulla base della mia "reputazione"? E sulla base di quali parametri essa verrà valutata? Forse sulla base della mia sorridente obbedienza? Certo, se i valori delle famiglie cui faceva riferimento il presidente Berlusconi somigliano ai suoi, ebbene, mi dichiaro colpevole: il mio impegno quotidiano è di trasmetterne, prima di tutto con il mio comportamento, altri, profondamente diversi, ai miei studenti. E continuerò a farlo, malgrado tutto.
Roberta Roberti Caro lettore, Concita De Gregorio Ciao, come Retescuole abbiamo deciso di aderire alla giornata nazionale del 12 Tuttavia stavolta mi espongo e, credo, a ragione. Nell'ambito del convegno dei Cristiano-Riformisti il Capo del governo ha usato le seguenti parole: … potere educare i figli liberamente e liberamente vuol dire di non essere costretti a mandare i figli a scuola, in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nell’ambito della loro famiglia.. Chiedo se i vostri figli frequentano una scuola di stampo sovietico e illiberale. Vi chiedo se è ammissibile che il Presidente del Consiglio possa disprezzare e denigrare la scuola pubblica, la quale è tra i pilastri dei suoi compiti istituzionali come azione di governo (e che, ce ne stiamo accorgendo, sta demolendo). L'unica ragione che posso trovare per cotanto accanimento è che, per avere l'appoggio della Chiesa in un momento in cui l'immagine ed i valori che lui trasmette sono tutto fuori che cristiani, debba cavalcare il fantasma del comunismo e l'odio verso ciò che è pubblico. Ma anche spiegando questo attacco con l'opportunismo elettorale, sono profondamente indignato nel vedere che la scuola dei nostri figli viene disprezzata e attaccata senza precedenti, con accuse ridicole e offensive non solo per chi ci lavora, ma anche per noi genitori (siamo tutti deficienti a mandare i nostri figli in una scuola contraria ai nostri valori?). Credo che stavolta quello che lui ha detto superi molte altre affermazioni precedenti, e credo che il mio ruolo di Presidente debba essere quello di difendere la scuola dei nostri figli non solo da continui tagli economici, ma anche da attacchi di tipo culturale-ideologico.
Flavio Capelli
potete fare copia-incolla di questo indirizzo sulla barra di explorer, e ascoltate da 3'53'' (ma anche dall'inizio si capisce il delirio) |