lascuolasiamonoi/misc/image/gazzetta%20di%20parma%2024gen10.jpg lascuolasiamonoi/misc/image/risposta%20romanini%20fondi%20scuole.jpg www.parmaok.it/cronaca/pdl_razionalizzazione_risorse_scuole_provincia.aspx lascuolasiamonoi/misc/file/Risposta%20Villani-Pedroni.doc Parma, 25 gennaio 2011 -Al dott. Villani (Coordinatore del PDL di Parma- capogruppo PDL consiglio regionale- vicepresidente di IREN) - Al dott. Pedroni (Vicepresidente del Consiglio Provinciale) Oggetto: Risposta all’articolo “Scuola: il PDL plaude ai finanziamenti a Parma” Ho letto l’articolo nel quale esultate per l’arrivo dei finanziamenti da tanto attesi dalle scuole locali. Per tutto lo scorso anno abbiamo provato a coinvolgervi nella riflessione su questi “residui attivi” che le scuole vantavano nei confronti del Ministero, ma non abbiamo mai ricevuto Vostre risposte puntali. Proviamo a sottoporvi quindi alcune riflessioni e domande: 1) Se i finanziamenti arrivati hanno ripianato un debito, significa che questo debito c’era, vero? E significa che, di fronte a questo “buco”, le scuole sono state in enorme difficoltà, vero? 2) La legge 133/08 taglia in 3 anni 8 miliardi di Euro alla scuola pubblica (soprattutto attraverso il taglio di personale). Con questi finanziamenti a fine 2010 vengono restituiti meno di 1 Milione di Euro per coprire un disavanzo di cassa che stava facendo rischiare la bancarotta o l’insolvenza alle scuole. Si sono utilizzati i soldi tagliati (che dovevano andare, secondo il Governo, alla promozione del merito) per coprire i buchi di bilancio. 3) Nei vostri interventi parlate di uso mirato e razionale delle risorse. La realtà è che i soldi vanno alle scuole che hanno i buchi di bilancio più grandi (fondamentalmente per spese di supplenza e di funzionamento). Cosa c’entri questo con la qualità ed il merito, sarebbe utile capirlo… 4) Leggiamo che accusate la Regione Emilia Romagna di non aver accettato le convenzioni “salva-precari”. Queste convenzioni, laddove sono state adottate, hanno caricato le spese del personale assunto alle Regioni, per andare a coprire quei posti che il Ministero aveva tagliato nelle scuole. Ma se secondo voi questi posti erano inutili e “irrazionali”, allora cosa serve buttare via denaro pubblico per coprirli? Perché le Regioni devono ripristinare ciò che il Ministero ha deciso di tagliare? Di chi è la responsabilità primaria? 5) La realtà è un’altra, e lo sapete benissimo: lo scorso anno (e la situazione si ripeterà in modo ancora più esplosivo tra due mesi) tante famiglie hanno appreso che per loro il tempo pieno non ci sarà, che le classi devono essere formate con numeri sempre maggiore di alunni, che nessun genitore ha più la certezza di quali equipe di docenti si troverà di fronte l’anno successivo e che le scuole, i Dirigenti ed i Consigli di Istituto stanno inventando le forme più creative ed “autonome” per far quadrare le richieste delle famiglie con i tagli del Ministero (che taglia a prescindere dalle necessità, dal numero di alunni e dalle situazioni locali). Nei prossimi mesi, vi invitiamo a prendere posizione con le famiglie, quando cercheranno interlocutori istituzionali che spieghino loro i motivi dei tagli nei servizi. 6) Il dott. Pedroni, in un precedente intervento epistolare, affermava che gli interventi del Governo stavano ripristinando l’incredibile spreco delle classi in cui erano assegnati due insegnanti invece di 1 (vedi ex-moduli). Siamo molto addolorati quando i politici affermano con sicurezza dati che non conoscono, soprattutto quando queste affermazioni implicano decisioni sulla scuola di TUTTI. Nei moduli vi erano 3 insegnanti (66 ore di insegnamento) su 2 classi (33+33 ore di attività). Dove sia lo spreco, a voi la dimostrazione. Se le “compresenze” del Tempo Pieno (mediamente 4 ore, prima dei tagli della Riforma) vi paiono uno spreco, vi invitiamo molto calorosamente a frequentare le nostre scuole, per rendervi conto per chi e per che cosa vengono utilizzate. Chiudo con una citazione di Don Milani, che forse vi dovrebbe suggerire una riflessione sui motivi fondanti della Scuola della Costituzione: "La scuola è diversa dall'aula del tribunale. Per voi magistrati vale solo ciò che è legge stabilita. È l'arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità (e in questo somiglia alla vostra funzione), dall'altro la volontà di leggi migliori cioè il senso politico (e in questo si differenzia dalla vostra funzione). Per quanto mi riguarda, continuerò a denunciare quando le leggi e le decisioni di questo o qualsiasi altro governo mettono a rischio la scuola pubblica, patrimonio insostituibile per chi nella nostra società è più debole. E, insieme a tutti coloro che in Italia si stanno mobilitando per difendere la scuola pubblica, ricorderemo ai politici che la non può essere utilizzata come cassa, come “punizione” politica, come “discarica” o come “sperimentazione ideologica”. Isacco, Mohamed, Sara per una sola volta nella loro vita siederanno sul banco della scuola elementare, e se quest’ esperienza sarà fallimentare, la responsabilità sarà enorme. Come politici, metteteci nelle condizioni di proporre scuola, la migliore possibile. Non giocate sulla pelle e sul futuro di tutta una nazione. In attesa di Vostra disponibilità a partecipare al dibattito che abbiamo organizzato l’11 febbraio, al quale Vi abbiamo più volte invitato, porgo Cordiali saluti Giordano Mancastroppa docente elementare- Scuola Corazza Tagli alle scuole, Pdl alla Provincia: |