condannata la politica discriminatoria sulla disabilità


Vademecum per portare la Gelmini in tribunale e ottenere il riconoscimento
dei propri diritti

http://www.retescuole.net/contenuto?id=20110112205451

Antonella Loconsolo

Condannata la politica discriminatoria del ministro Gelmini nei confronti degli alunni con disabilità.


Accolto il ricorso presentato da 17 genitori contro il Ministero della Pubblica Istruzione, l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Ufficio Scolastico Provinciale per la riduzione delle ore di sostegno rispetto allo scorso anno scolastico.
Sono felice, come presidente della Commissione Pari Opportunità, di aver dato il mio contribuito in questa vicenda, decidendo con Ledha MIlano e Avvocati per Niente onlus di dar vita all'idea di un ricorso contro le discriminazioni operate nei confronti degli alunni con disabilità, che ledono il diritto primario all'istruzione.
Il convegno "Tutti a scuola" del 10 novembre, lo stesso giorno del ricorso, era stato organizzato anche per far conoscere questa opportunità , perché tutti i genitori sappiano che la legge può tutelarli, nell'attesa di un domani migliore, in cui non sarà più necessario ricorrere alle vie legali per vedere riconosciuti i propri diritti.
Ines Patrizia Quartieri – Consigliere comunale
Milano, 10/1/2011

L'associazione Tutti a scuola di Napoli si è organizzata e ha sostenuto le
famiglie con figli con disabilità che hanno chiesto il rispetto del diritto
all'integrazione scolastica dei propri figli. Vedi link
corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/scuola/2011/11-genn aio-2011/ecco-associazione-disabili-che-vince-tutte-cause-181235072483.shtml

Tuttavia, resto convinta del fatto che doversi armare e combattere, alzare
la voce e brandire la legge perché i nostri figli non siano ignorati,
isolati, esclusi, non sia affatto un successo. Al contrario, è la
dimostrazione che lo Stato di diritto in questo Paese è straniero. Che il
Progetto di vita dei nostri figli lo dobbiamo costruire noi con le nostre
forze, dal giorno della loro nascita all'ultimo giorno della nostra vita,
senza mai abbassare la guardia e sempre in contrapposizione a qualcosa o
qualcuno. Ma se tutta questa fatica servirà a chi verrà dopo, allora ne sarà
valsa la pena.
Maria


Vademecum per portare la Gelmini in tribunale e ottenere il riconoscimento dei propri diritti

inviata da Antonella Loconsolo

A Milano è successa una cosa importante in questo inizio d’anno: il tribunale ha stabilito che ridurre le ore di sostegno ai minori con disabilità è atto discriminatorio.
Non è la prima volta che le famiglie di questi bambini si rivolgono alla giustizia per vedere ripristinata una situazione almeno vivibile per i propri figli. Ma si trattava sempre di ricorsi al Tar, vinti per altro nella stragrande maggioranza dei casi, ma fonte di un tardivo rimedio che spesso non cambiava di molto l’esito dell’anno scolastico. Qui invece siamo di fronte alla condanna di un tribunale ordinario che accetta la tesi che non si può ledere un diritto primario dell’individuo, in questo caso il diritto all’istruzione, in nome di un riordino dei conti pubblici. Semplicemente non si può, perché questo diritto è sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

Come è nata l’idea di questo ricorso?
Nel lavoro preparatorio del convegno “Tutti a scuola – il diritto all’istruzione dei minori con disabilità”, organizzato dal presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Milano, Ines Patrizia Quartieri nel novembre scorso, sono state fatte incontrare le esigenze delle famiglie, le competenze di Ledha Milano (Lega per i diritti delle persone con disabilità) e quelle di Avvocati per niente onlus, un’associazione di legali che mette a disposizione il proprio lavoro per cause di rilevanza sociale. Livio Neri, uno di questi bravissimi legali, ha studiato con i colleghi la situazione, trovando la via per un nuovo importante approccio al tema.

Paura eh?
Che il ricorso, e la sua felice conclusione (il tribunale di Milano concede infatti 30 giorni di tempo per ripristinare una situazione di diritto nelle scuole dei 17 allievi coinvolti) facciano paura al Ministero e alla maggioranza in Parlamento si comprende dalla conclusione dell’articolo a firma Dino Bondavalli dedicato a questa vicenda e pubblicato da Libero l’11 gennaio 2011. «Tutto ciò in virtù di una sentenza che rischia di scatenare una pioggia di ricorsi in ogni parte d’Italia, sulla quale Paola Frassinetti, vicepresidente della Commissione istruzione della Camera, esprime forte preoccupazione “Intervenire con sentenze su una materia così delicata impedisce l’integrazione degli studenti disabili nei confronti dei quali non c’è nessuna attività discriminatoria, visto che hanno a disposizione altri strumenti”». Sorvolando sul fatto che a fare danni sarebbe chi ripristina condizioni di diritto e nell’attesa di scoprire quali altri strumenti avrebbero a disposizione per l’integrazione i bambini con disabilità, che attualmente non fanno che prendere porte in faccia anche dalle amministrazioni locali, resta da osservare che sono parecchio preoccupati della pioggia di ricorsi.

Si può fare!!
E allora accontentiamoli, giù con i ricorsi come se piovesse, perché diventi assolutamente anti-economico, per lo Stato, risparmiare sulla pelle dei bambini con disabilità.



Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
URL di riferimento: https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/index.php?mod=read&id=1294917563