Risposta al sen. Pagliari e al PD che voterà a prescindere dai nostri dubbi....
Stimato sen. Pagliari, a più di una settimana dall'incontro alla Corale Verdi, provo a rispondere a quanto da Lei richiestomi.
Ma devo cominciare, prima di spiegare per l'ennesima volta quanto già scritto, detto, personalmente e collettivamente, ricordando alcuni aspetti fondamentali della vicenda.
Primo aspetto: per rispondere è necessario sapere una cosa essenziale: Siete veramente disposti, come partito, a modificare quanto scritto nel DDL? Modificarlo sostanzialmente, inserendo ciò che manca e togliendo ciò che non è condiviso?
Rispondete seriamente e credo che il mio scritto possa già terminare qui, perchè tra meno di due settimane il testo del DDL 1934 (questa la numerazione al Senato) verrà approvato, senza modifiche sostanziali. Poi nuovo passaggio alla Camera per confermare le vigole modificate al Senato ed ecco la nuova Legge di Stato.
A cosa serve spiegarLe i motivi del Mio e del Nostro dissenso, se già avete deciso?
Ma facciamo finta che non abbiate già deciso e poniamo una seconda questione:
Se davvero è così importante ascoltare chi la scuola la fa tutti i giorni, che atteggiamento avete adottato, in merito?
Faccio soltanto l'esempio di Parma e della nostra interlocuzione con Voi parlamentari e con il Vostro partito.
Siamo partiti a Novembre chiedendovi, a fine della campagna di cosultazione sulla Buona Scuola, di indicare un rappresentante del PD al dibattito del 18 novembre alla Cocconi. Alla fine di duemila rimpalli tra segreterie, è stata inviata Caterina Bonetti che, atti alla mano, ha espresso posizioni critiche rispetto ai contenuti e all'iter. A fine dicembre, sollecitati da nuove richieste da parte nostra, ci scrivete (a firma dei tre parlamentari di Parma) che il testo è ancora in via di elaborazione e se ne parlerà quando ci saranno elementi più concreti e definiti.
A marzo esce la bozza del DDL. Vi sollecitiamo nuovamente per un incontro pubblico di confronto e ci rispondete, nuovamente per scritto, che se ne parlerà a maggio, quando, campagna elettorale per le regionali permettendo, sarà disponibile l'on. Malpezzi. Il 16 aprile realizziamo un secondo incontro pubblico e del PD nemmeno l'ombra.
A questo punto si arriva alla settimana dello sciopero della scuola, preceduto dalla nostra "visita" alla sede PD di Parma. Interlocuzione zero, se non un incontro pubblico prima annunciato poi disdetto all'FLC. Da rilevare, il giorno dello sciopero del 5 maggio la presa di posizione del consigliere comunale Bizzi davanti al Provveditorato (critico) e l'avvicinamento del segretario comunale Lavagetto in piazza, portando la posizione critica del PD cittadino.
Finalmente l'11 maggio accettate (come parlamentari) il confronto pubblico nella sede della CGIL e cominciate a dirci ciò che trovate positivo nel DDL. Le nostre obiezioni devono emergere dal pubblico, in modo fermo e deciso. Non siamo assolutamente su un piano di interlocuzione alla pari. Uscendo dalla sala, io la avvicino, Senatore Pagliari e le chiedo: "Quindi l'incontro con l'on. Malpezzi del 22 sarà un incontro di partito, non un dibattito pubblico, alla pari, con noi?". E Lei mi conferma.
A questo punto il presidio del 19 maggio e la nostra partecipazione all'incontro del PD del 22 maggio hanno avuto i toni e le modalità che avete visto. Frutto dell'assoluta non volontà da parte Vostra di lasciare spazio ai dubbi e alle motivazioni di chi vede aspetti critici nei provvedimenti di legge che state approvando a maggioranza.
Il 22 maggio avete proceduto così come vi avevamo richiesto? Ossia metterci sullo stesso piano dell'on. Malpezzi ed analizzare punto per punto il DDL e fare mergere aspetti critici e valutazioni positive? No. Avete voluto ancora una volta, come aveva fatto il premier alla lavagna, spiegarci cosa non abbiamo ancora capito (ma soprattutto parlare a chi vuole "altro" dalla scuola pubblica). E questo, sinceramente, è intollerabile, perchè arrogante e presuntuoso.
Invece di dire che avete sbagliato a scrivere ciò che avete scritto, ci dite di esservi spiegati male e comunicato male. BASTA!
Personalmente non ho più intenzione di perdere tempo con un partito-governo che agisce così.
Se siete autosufficienti nelle vostre decisioni e maggioranze, andate avanti nei vostri piani, portandoli fino in fondo. Non usate le nostra urla come alibi per il mancato ascolto.
Sapete benissimo che non state ascoltando (se non le parti sociali che vi interessano, perchè condividono alcuni pezzi del DDL) e anche ampi settori del vostro stesso partito lo ammettono a denti stretti. Ma procederete ugualmente, perchè ci avete messo la faccia (soprattutto il premier) e farebbe qualsiasi cosa per dire che ci è arrivato in fondo, passando sulla pelle e sulla vita di chiunque.
Ribadisco che è stucchevole (forse patetico è un giudizio, da parte mia) sentirLa, sen. Pagliari, chiedermi quali sono i punti in cui non sono o non siamo d'accordo (al di là del giudizio politico, che comunque attualmente ha un peso complessivo, vista la linea politica che il governo sta adottando). Se dopo tutti i documenti che vi abbiamo mandato e non avete letto, ricominciate con questa domanda, allora semplicemente ci rinuncio, conscio che la non comprensione sta chiaramente ad altro livello delle parole e dei fatti. Se dopo il dato dell'80 % di scioperanti il 5 maggio, Lei ricomincia dicendo che le prerogative Costituzionali del Parlamento non obbligano lo stesso a tenerne conto, credo che la parole diventino un di più...inutile.
Mi ero ripromesso di non spendere più un minuto in lettere o scritti a Voi, ed invece sono ancora qua, di domenica mattina (perchè il resto della settimana tento di fare il mio lavoro, miseramente pagato, ma ancora lavoro che mi appassiona e mi spinge a non stare zitto) a tentare di argomentare.
Quindi, perchè non abbiate l'alibi di dire: vogliono tutto o niente, tento un super- Bignami di ciò che nel DDL non c'è e ci dovrebbe essere, di ciò che c'è e andrebbe tolto, di ciò che è neutro, e di ciò che merita di rimanere. Poi sono consapevole che sarà un puro esercizio di scrittura, perchè tanto andrete avanti sulla vostra strada, imperterriti.
COSA NON C'E': - Abrogazione Legge Gelmini (quindi abrogazione 27 ore, cancellazione compresenze, limite tempi pieni, riduzione ore lezione secondarie, ecc.)- ricordo che quest' anno a Parma ci sono 24 nuove classi prime richiesta a tempo Pieno e non concesse. - Abrogazione voto numerico - Ripristino 700 milioni tagliati Fondo Istituto (questo è il carburante dell'autonomia) - Rinnovo di un contratto di lavoro fermo al 2008 e bloccato nello stipendio fino al 2018.
Su questi punti non avete aperto nessuno spiraglio. Fermezza assoluta nel tenerli fuori dal DDL.
COSA C'è E ANDREBBE ELIMINATO: - La chiamata diretta e gli albi territoriali - Le 9 leggi delega rimaste (fate un testo e ponetelo alla discussione pubblica) - Il fondo sul merito (tra l'altro non è chiaro a che % possa essere destinata, vi sono numersose versioni, tutte verbali...) - La mancetta formativa in cambio di corsi on-line obbligatori - Lo school-bonus ed il credito d'imposta senza limite alle private (o paritari, chiamatele come volete)
COSA ANDREBBE PERFEZIONATO PERCHE' TUTTORA CONFUSO: - Distinguere tra piano di assunzioni per coprire esigenze strutturali (pensionamenti, fuori, ruole, ecc.- circa 50.000 docenti nel 2105) da piano di assunzioni per organico funzionale (circa 48.000 docenti). - Riprecisare i compiti dell'organico funzionale (attualmente deve fare tutto il possibile, ma di fatto numericamente non potrà farlo, perchè 48.000 docenti non saranno neppure sufficienti a coprire le necessità di supplenze, vietate fino a 10 giorni dalla Legge di Stabilità- la relazione tecnica infatti indica che il costo totale sarà zero, per lo Stato). - Riprecisare i compiti della Dirigenza Scolastica e degli organi collegiali - Fornire fonti di finanziamento alle scuole non occasionali e discrezionali (5x1000, donazioni, ecc.) ma fissi ed adeguati, da parte della fiscalità generale.
Il resto, se vi pare coerente approvare un testo che in 23 articoli passa dalle finalità generali, all'alternanza scuola-lavoro, alle leggi delega, all'edilizia scolastica, al piano assunzioni, e via dicendo, approvatelo pure...
La sistematicità e il senso di tutto questo lo troverete... E noi ubbidiremo, silenziosi cittadini e "meritevoli" insegnanti....
C'è una differenza profonda, quando si parla di "rispetto". Se io devo "rispettare" l'opinione di un senatore o di un deputato che decide e vota del futuro della scuola pubblica italiana, siamo ben oltre la categoria di rispetto. Si chiama obbedienza, visto che la legge votata è un obbligo per me e per tutti i cittadini. Quindi il "rispetto" delle opinioni ha tutt'altro valore.
Giordano Mancastroppa
P.S. Se poi, sen. Pagliari, alla fine di tutte queste parole, ha ancora voglia di approfondire le ragioni di ciò che stiamo esprimendo attraverso il nostro dissenso, eccole alcuni articoli utili: