Il progetto de La Buona Scuola promosso dal Governo attraverso quella che doveva essere una enorme consultazione pubblica è stato bocciato proprio sul versante più ambito da Renzi: quello della ...
Il progetto de La Buona Scuola promosso dal Governo attraverso quella che doveva essere una enorme consultazione pubblica è stato bocciato proprio sul versante più ambito da Renzi: quello della reale partecipazione. È stato bocciato soprattutto dagli studenti che non solo non hanno partecipato ad consultazione populista e tendenziosa, preferendo a questa le piazze, le assemblee e le occupazioni, ma che hanno saputo contestare con intelligenza l’intero progetto del governo, legando dunque la Buona Scuola con il Jobs Act, lo Sblocca Italia e la legge di stabilità. Gli studenti non si sono fatti abbindolare: la Buona Scuola cela un perverso disegno neoliberista di appiattimento della formazione alle esigenze del profitto di pochi, dei soliti noti. Nel progetto di Renzi e Giannini non si è mai parlato dei veri bisogni delle nostre scuole, del diritto allo studio, dell’edilizia, di didattica alternativa, di democrazia e tanto altro. Sono 136 pagine funzionali soltanto agli interessi delle imprese e dei dirigenti scolastici, che non hanno fatto mancare un grande sostegno, condendolo con denunce e sospensioni a danno degli studenti – la maggioranza – in subbuglio da nord a sud del Paese.
Il percorso per il compimento delle linee guida del Governo è solo all’inizio, come la nostra lotta. Se Governo o dirigenti autoritari pensano di fermare questi ultimi mesi di straordinaria mobilitazione si sbagliano di grosso. Da tempo gli studenti non si limitano a contestare le ricette ingiuste e recessive dei governi, ma provano a costruire un’alternativa, a mettere in gioco dei veri processi democratici in grado di sviluppare delle risposte ai veri bisogni. Da anni esiste una legge d’iniziativa popolare, completamente alternativa alle linee guida del Governo, depositata in Parlamento ma lasciata nei cassetti senza essere discussa. Discussa per mesi attraverso incontri sui territori, la Lip (Legge Iniziativa Popolare) Scuola è una proposta di legge sottoscritta da oltre centomila cittadini che nel 2005, ai tempi del forte movimento nato per ottenere l’abrogazione della riforma Moratti, hanno accompagnato la protesta con una proposta seria, innovativa sul piano pedagogico, didattico e giuridico. L’oggetto della proposta di legge è stato importante quanto il metodo di lavoro adottato per scriverla: la Lip è nata dal basso, senza deleghe, ricercando la più ampia partecipazione. Migliaia di persone hanno messo in comune con pazienza saperi, esperienze, sogni per una scuola capace di mettersi in discussione, di costruire prima di tutto cittadinanza attiva senza seguire le necessità del mercato del lavoro. Per questo la proposta utilizza il linguaggio della pedagogia e non quello del mercato; per questo oggi si lancia la campagna “Aggiorniamo la Lip” con l’obiettivo di attualizzarla, approfondirla, renderla ulteriormente condivisa e al passo con i nuovi bisogni e le nuove esigenze in primis degli studenti. Noi ce la vogliamo giocare tutta: il testo della proposta di legge è già avanzato, ma vogliamo migliorarlo, inserire nuovi spunti, dibattere sui territori, assieme a docenti, ATA e genitori. Vogliamo che gli studenti siano dei veri protagonisti nella costruzione dell’alternativa dal basso, perché crediamo che anni e anni di lotte portino con sé una grande maturità anche in termini di contenuti. In alcune città si sono già costituiti dei Comitati a sostegno della Lip. Vogliamo costruire in ogni singola città degli appuntamenti per diffondere questa bella proposta ed aprire un dibattito sulle priorità della scuola che travalichi la proposta di legge stessa. Nelle nostre migliaia di occupazioni e assemblee stiamo già discutendo della costruzione di un’Altra Scuola fondata sul diritto allo studio, la didattica alternativa, il protagonismo studentesco, un rapporto sano tra scuola, territorio e mondo del lavoro. L’Altra Scuola si può costruire soltanto dal basso, con tutti i soggetti che la vivono in prima persona, avendo come prima priorità l’approvazione della LIP come primo punto di avanzamento per la costruzione di una scuola pubblica, laica e accessibile a tutti. Sin da ora si può partecipare alla modifica e all’implementazione della LIP. Come? Per ogni articolo da migliorare occorre scrivere un commento sul perché cambiarlo e su come; se invece si pensa che ci sono temi non affrontati dalla Lip si suggerisce di spiegare le proposte, cercando di trasformare le diverse opinioni in un o più articoli di legge. Siamo convinti che sia giunta l’ora di sfidare definitivamente il Governo. Non riusciranno a far passare La Buona Scuola, dovranno ascoltare le nostre voci! E’ #megliolalip!
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