Pubblicato da comitatonogelmini su 26 agosto 2012
In prossimità della data del 2 settembre indicata dall’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” per un primo incontro-confronto sulle future iniziative, siamo finalmente in grado di comunicarvi sede e orario.
Ci incontreremo a Bologna, presso il Centro Sociale Costa di via Azzogardino 48 (15 minuti a piedi dalla Stazione, fra via Marconi e via Lame - clicca qui per una mappa più precisa) dalle ore 10.30 alle ore 17 di domenica 2 settembre.
Si potrà consumare in loco il pranzo a prezzo contenuto (12-15 euro). Naturalmente è necessario sapere almeno due giorni prima il numero dei presenti .
Oltre a un’analisi sulla situazione del panorama scolastico come si presenta all’apertura di questo nuovo anno, vogliamo confrontarci sull’effettiva praticabilità dell’iter che avevamo proposto nel mese di luglio (vedi qui), ossia se non sia preferibile anticipare il momento assembleare della mobilitazione che avevamo previsto per la prima decade di ottobre al 23 settembre, rimandando il seminario di approfondimento su autonomia/valutazione alla prima settimana di ottobre a Firenze.
Ciò ci consentirebbe di marcare subito una nostra presenza attiva (anche in considerazione dei previsti lavori della Commissione sull’ex Aprea per il 10 settembre) e di poter disporre di tempi più distesi per preparare più efficacemente il seminario.
Vi preghiamo di confermare la vostra presenza alle seguenti mail:
antonia.sani@alice.it / bruno.moretto@fastwebnet.it
A presto. Speriamo di essere numerosi e…. con speranze e idee!Un decreto inaccettabile !
A proposito del DPR approvato dal C.D.M. del 24 agosto 2012 sull’istituzione del sistema nazionale di valutazione
La prima cosa che colpisce è il comunicato stampa del Ministero del 24 agosto dove si afferma che il decreto “fornisce una risposta all'impegno preciso richiesto dall'Europa di sostenere, con un programma di ristrutturazione, le scuole che hanno fatto registrare risultati insoddisfacenti.”
Si prosegue pertanto sulla linea gelminiana tesa a mettere sotto controllo l’autonomia del sistema scolastico costringendo le scuole ad abbandonare dal proprio obiettivo formativo quello costituzionale della formazione del cittadino ai sensi dell’art. 3. Con il decreto viene sancito definitivamente che sarà il Ministro che definirà le strategie educative e, attraverso l’Invalsi, “gli indicatori di efficienza e di efficacia in base ai quali l’Snv individua le istituzioni scolastiche e formative che necessitano di supporto e da sottoporre prioritariamente a valutazione esterna.”
Si minaccia apertamente la chiusura delle scuole recalcitranti in linea con l’impostazione anglosassone.
Il decreto attribuisce un potere spropositato all’Invalsi che:” assicura il coordinamento funzionale dell’Snv, propone i protocolli di valutazione e il piano delle visite degli ispettori alle scuole, definisce gli indicatori di efficienza e di efficacia, redige un rapporto sul sistema …” e così via, rispondendo delle sue azioni al solo ministro.
Per di più “cura la selezione, la formazione dell’elenco degli esperti dei nuclei della valutazione esterna e pure quella degli ispettori “. Il tutto con modalità interne e discrezionali senza alcuna previsione di un concorso pubblico almeno per titoli, confermando pertanto lo stile clientelare con il quale sono stati selezionati i componenti dell’Invalsi fino ad ora.
Per la prima volta in una disposizione di legge all’art.
Si abbandona definitivamente l’impostazione della valutazione di sistema a campione che è prevalente in Europa continuando ad utilizzare (posizione già criticata dalla Commissione europea) gli stessi test per la valutazione di sistema, quella delle scuole, quella degli insegnanti e quella degli studenti, e per di più a mescolare l’utilizzo di test per la valutazione finale in terza media e quinta superiore con le tipologie di prova oggi previste. Per approfondire vedi
Si definisce poi per legge l’utilizzo del metodo del valore aggiunto sulla cui mancanza di attendibilità esiste una fiorente letteratura di esperti statistici e che nessun paese europeo utilizza. Per approfondire vedi l’articolo di Giorgio Tassinari.
Per finire si prevede la pubblicazione dei risultati, in contrasto con la posizione di tutti i paesi europei ad esclusione della Gran Bretagna. Vedi sempre
Il richiamo allo strumento dell’autovalutazione da parte delle scuole è quindi solo fumo sparso per nascondere che “l’analisi e la verifica del proprio servizio ( da parte delle scuole) si deve basare sulle rilevazioni degli apprendimenti restituite dall’Invalsi e solo “oltre” da elementi aggiuntivi decisi dalle scuole.”
Il decreto è quindi il tentativo più avanzato di affossare la scuola della Repubblica, fondata sulla libertà di insegnamento, per proporre un sistema finalizzato all’inserimento precoce nel mondo del lavoro precario e sottopagato, per il quale è sufficiente saper scrivere e far di conto e poco più.
Il compito di garantire la scuola di qualità è delegato al privato che continua ad essere sostenuto economicamente e a non essere toccato dai tagli.
Lo strumento della valutazione della scuola statale è quindi il cavallo di Troia di questa operazione che è stata appaltata a Comunione e liberazione attraverso la figura di Giorgio Vittadini, estensore del documento che definisce il quadro del sistema di valutazione e presidente della Fondazione per la sussidiarietà e di Elena Ugolini, preside del Liceo privato Malpighi di Bologna, commissario straordinario dell’Invalsi e oggi sottosegretaria all’Istruzione con la delega sulla valutazione.
Bruno Moretto 27/08/12
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