Il consiglio d'Istituto dell'Istituto comprensivo Albertelli-Newton di Parma scrive al ministro dell'Istruzione Gelmini: "Come genitori e come docenti dell'I. C. Albertelli-Newton, consapevoli della gravità dell'attuale situazione economica nella quale si trova il Paese, denunciamo la profonda ingiustizia dei tagli nelle assegnazioni dei docenti di sostegno. Le richieste avanzate dalla scuola tenevano conto delle esigenze dei nostri alunni e del loro indiscutibile diritto di accesso all'istruzione. La logica adottata nelle assegnazioni ha tenuto in considerazione esclusivamente un criterio numerico non rispettoso delle necessità reali degli alunni. Infatti è accaduto che alunni con diagnosi equiparabili abbiano ricevuto una assegnazione oraria notevolmente diversa. Ciò è avvenuto perché, in presenza di un altro alunno certificato inserito nella stessa classe, l'USP e l'USR hanno ritenuto di applicare automaticamente il rapporto 1:2. Noi non conosciamo la situazione delle altre scuole, immaginiamo che non sia dissimile dalla nostra, vogliamo, però, che chi si prende l'onere di decidere questi tagli (Ministero, USR, Comune, Dirigenti), si prenda anche la responsabilità di offrire soluzioni alle scuole e alle famiglie. Chiediamo di poter godere pienamente dei nostri diritti alla cittadinanza perché la tutela dei più deboli, è la tutela di tutti".
parma.repubblica.it/commenti/index.htmlIl gruppo Maestre e Maestri, Autoconvocati, di Parma dopo aver appreso della lettera invitata al Ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, dal Consiglio d'Istituto dell'"Albertelli Newton" di Parma, in cui si lamentavano forti criticità nell'assegnazione dei docenti di sostegno a quelle classi in cui sono presenti ragazzini in condizione di disabilità, sottolinea che il contingentamento dell'organico di questa speciale tipologia di insegnanti è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale, perché essendo questo servizio legato a patologie mediche non si può predeterminare anticipatamente con numeri fissi. Per questo dichiara il portavoce Salvatore Pizzo: "Consigliamo a quanti ritenessero lesi i propri diritti di adire alle vie legali rivolgendosi al Tar per ottenere d'ufficio l'assegnazione dei docenti di cui si lamenta la mancanza, Inoltre, sperando che ciò non sia necessario, qualora ricorressero gli estremi sarebbe opportuno segnalare ulteriori anomalie alle preposte autorità di vigilanza sia scolastiche che giudiziarie
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