Pubblicato da comitatonogelmini su 17 ottobre 2011
La noia, per non dire la nausea, che sopraggiunge alle ‘uscite’ del ministro Gelmini nemmeno ci spaventa più. Siamo vaccinati. Purtroppo, però, non siamo incalliti. Infatti, si prova un senso di smarrimento tanto che qualcuno si è chiesto ‘se sta sognando‘, quando il ministro ha annunciato che sono finiti i tagli alla scuola. E questo perché Tremonti: “credo abbia compreso la centralità della scuola e pure sulla ricerca l’ho visto un poco più disponibile“ (parole sue). Invece, tutti noi si pensava che nella scuola italiana non ci fossero stati tagli, ma solo ridotti gli sprechi.
Evidentemente ci sbagliavamo. In pratica eravamo seduti a guardare tutto un altro film, quando nel finale è arrivata la comunicazione che l’accetta era stata deposta. Ma solo perché è impossibile tagliare ancora. A meno che non si voglia fare scuola in piedi, nelle palestre e negli atri, tutti insieme, in gruppi di cento o duecento. Così si risparmierebbe ancora su bidelli e banchi. Però, quello che più ci conforta, è la convinzione del ministro che il suo collega Tremonti ha finalmente compreso l’importanza della ricerca. È un gran passo avanti.
Un altro passo, ma di lato, per la verità lo ha fatto anche lei nel dire che adesso è ‘pronta ad ascoltare i ragazzi’. Spero che nessuno ci caschi. È il quarto autunno consecutivo che giovani e precari protestano, e in tutto questo tempo la ministra non li ha mai neanche sfiorati di striscio. Li ha sempre ignorati e insultati. Molto spesso li ha derisi, etichettandoli in vari modi, e mostrando verso loro un’indifferenza proverbiale.
Non credo che ci sia ‘un solo sano di mente‘ che abbia voglia, ora, di farsi ascoltare. Tra l’altro, non avrebbe niente da sentire. Qualcuno ha scritto che il ministro, con questo suo nuovo modo di fare e di proporsi, ha cambiato strategia. Sarà! A parecchi sembra la ‘solita‘ linea dell’ipocrisia e dell’improvvisazione che continua ad andare a pieno regime.
L’ultima notizia è abbastanza rilevante. E sconcertante.
Nella ripartizione del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, la Commissione Cultura del Senato ha espresso il parere favorevole sul provvedimento che riduce lo stanziamento del 30% rispetto allo scorso anno. Il voto è stato unanime. L’opposizione, quindi, ha votato allo stesso modo della maggioranza. Ciò è avvenuto nel pomeriggio del 12 ottobre, mentre un mese prima, la stessa opposizione alla Camera aveva bocciato il testo, criticandone anche le virgole. Nell’attesa di una spiegazione da dare a tutti i cittadini che si oppongono ai tagli e al governo, e nel rispetto dei ragazzi che sono in piazza a protestare, siamo portati a pensare che fosse solo – e tutta – una questione di virgole. Cambiatene alcune, il provvedimento è passato. La sostanza è rimasta.
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