Art Lab è un progetto ambizioso, nato dagli studenti medi e universitari che durante lo sciopero generale, hanno deciso di ridar vita ad un palazzo sito in Borgo Tanzi 26, di proprietà dell'Università di Parma. Uno spazio da proporre alla cittadinanza, un progetto di autorecupero dello stabile, di elaborazione di forme di sottrazione allo sfruttamento lavorativo e alla precarietà: aule studio aperte tutto il giorno, percorsi di autoformazione, attraverso il coinvolgimento di docenti e ricercatori, laboratori artistici e culturali per promuovere una libera circolazione dei saperi.
Lo spazio in questione è dismesso da tempo. Gli abitanti del quartiere raccontano che il palazzo è vuoto, lasciato a se stesso e al degrado da ben venti anni, fatta eccezione per una singola unità abitativa.
Con ogni probabilità l'università accamperà come pretesto per lo sgombero l'inagibilità della struttura, cadendo così in una palese contraddizione: all'interno abita da anni il signor Tronchi, titolare di un regolare contratto d'affitto, in cui il locatore risulta essere l'UNIVERSITA' DI PARMA. In data 1 febbraio 2011, lo stesso Rettore, inoltre, aveva intavolato con noi una trattativa, lasciata poi cadere nel dimenticatoio, per la concessione di uno spazio all'interno del medesimo stabile.
La struttura sicuramente non versa nella migliore delle condizioni e, poiché non siamo del tutto incoscienti, abbiamo preso contatti con architetti e urbanisti dell'associazione Animali Sociali di Reggio Emilia, che faranno una perizia dello stabile e parteciperanno domenica pomeriggio all'assemblea “VIVERE IL COMUNE: UN'ALTERNATIVA SOCIALE E ABITATIVA”.
A seguito della valutazione dell'immobile, verrà decisa la priorità e la modalità degli interventi di autorecupero da effettuare.
Negli anni abbiamo subito una politica fallimentare, pubblica o privata che fosse, che ha portato al degrado e all'abbandono di stabili, rappresentanti la storia della città, con valenza non solo abitativa, ma sopratutto artistica.
Riteniamo, inoltre, che non sia tollerabile che beni appartenenti alla città diventino appannaggio di privati, il cui unico fine è rappresentato dalla speculazione selvaggia. La cittadinanza sembra assumere questa problematicità: negli anni, infatti, sono nati comitati in difesa di palazzi e spazi storici, come piazza Ghiaia, l'Ospeale Vecchio e tanti altri, che sono, o rischiano di finire, in mano a privati senza scrupoli e sensibilità per il loro valore.
Dimostrazione della sensibilità della cittadinanza sull'argomento è stata la serie di assensi che abbiamo raccolto: intervistando il vicinato abbiamo riscontrato appoggio e approvazione per la nostra iniziativa, a sostegno della quale abbiamo già raccolto diverse firme.
Riteniamo essenziale la collaborazione di tutti per la costruzione della nostra alternativa, per questo invitiamo l'intera cittadinanza a partecipare all'assemblea.
Domenica 8 maggio ore 18.00
Assemblea pubblica
VIVERE IL COMUNE: UN'ALTERNATIVA SOCIALE E ABITATIVA
Presentazione di due esempi di autorecupero di patrimonio pubblico a Parma e Reggio Emilia
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ART LAB
Autogestisci Rivendica Trasforma
Borgo Tanzi 26
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