Prendo spunto dall'oggetto della mail di Anna Angelucci per riflettere sul male che fanno alla scuola determinati dirigenti (la maggior parte credo), che fanno dell'autoritarismo la loro prassi quotidiana di gestione delle scuole e delle relazioni con docenti, ATA e studenti.
Vi sottopongo l'obrobrio che si verificherà nella mia scuola il 4 maggio p.v.
All'Istituto Tecnico Agrario Statale "E. Sereni" di Roma, con sedi in via Prenestina e via della Colonia Agricola - via della Bufalotta (da quest'anno anche una piccola sede staccata a S.Vito Romano), negli ultimi anni è stata fatta terra bruciata. Il Collegio Docenti è praticamente acefalo, a parte un paio di voci che si levano isolate per portare una visione critica, o quantomeno razionale. Tutto il resto è stato addomesticato, tra senso d'impotenza, ricatti autoritari, elargizione di prebende ed incarichi retribuiti.
Il 4 maggio si terrà una votazione per l'elezione del Miglior Docente e del Miglior Assistente Tecnico. Ad eleggerli sarebbero, rispettivamente, gli studenti e gli insegnanti che dovrebbero votare in un'urna itinerante che girerà per le classi.
All'ultimo Collegio pare che la preside abbia accennato qualcosa (io ero assente per malattia) ma sicuramente non si è votato nulla e quasi nessuno ha capito di cosa si trattasse.
La comunicazione ufficiale è arrivata tardi e stiamo preparando una lettera di contestazione dell'iniziativa, anche se non so quanti colleghi la firmeranno.
Pongo al Coordinamento la domanda: pensate valga la pena di dar risalto mediatico alla cosa per attaccare le forme con cui ministero e dirigenti tentano di dividerci, classificarci, minare la collegialità? Dando persino spazio ad iniziative stile "Miss Italia", del tutto illegittime e gravemente lesive della dignità dei docenti ma anche dell'idea stessa di cultura e di formazione?
Vogliamo creare un "caso", vista la gravità inaudita?
Vi allego la circolare (è pubblica, reperibile sul sito della scuola) e la bozza di lettera che stiamo preparando.
Sono gradite opinioni e proposte.
Un caro saluto a tutte/i
Mauro Giordani
insegnante ITAS E. Sereni
Risposta aperta a Mauro Giordani
Quello che sta per accadere all'Istituto Tecnico "E. Sereni" di Roma è molto più che sconcertante e merita che se ne faccia un caso, se vogliamo credere ancora nel ruolo fondamentale che la scuola ha
come istituzione seria, garante delll’uguaglianza e delle pari opportunità per l'esercizio di una cittadinanza attiva, inclusiva, partecipativa, laica e democratica, promosse dall’art. 3 della nostra Costituzione.
E' veramente un fatto di una gravità inaudita.
Una scuola e dei lavoratori, docenti e assistenti, ridotti alla stregua di concorrenti di "X Factor".
Si proponga il televoto e si chieda la partecipazione da casa anche dei genitori, dei nonni, degli zii, dei fratelli e delle sorelle di tutti i votanti, studenti e insegnanti!
In fondo, i "migliori" avranno contribuito al benessere di tutto il territorio!
E' semplicemente un'iniziativa ridicola, che lascia il tempo che trova?
Non credo, perchè interpreta mirabilmente lo spirito del nostro tempo.
E' piuttosto, a mio avviso, il frutto avvelenato non solo dell'autoritarismo di molti dirigenti, non di rado più realisti del re, ma anche dell'ignoranza, dell'inedia e dell'ignavia di molti/e docenti, anch'essi antropologicamente trasformati dalla subcultura imperante in spettatori/artefici del grande fratello o dell'isola dei famosi.
Tutto "è stato addomesticato", perchè pensare, informarsi, lottare, prendere posizione costa fatica, implica scelte talora scomode, crea tensioni.
La democrazia diretta non è mai stata nelle corde degli italiani e molti/e docenti di oggi (troppi) sono perfetti esemplari del peggior esempio di italiano medio di tutti i tempi, indifferente, cinico e disfattista.
La cosa veramente grave è, come sottolinea Mauro Giordani, l'ennesima lesione inferta alla dignità della scuola, e sì, all'idea stessa di cultura e di educazione.
Drammaticamente autoinferta.
Con grande amarezza,
Anna Angelucci..... docente.
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