AL PRESIDENTE DELL'INVALSI
AL DIRETTORE DELL'UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
AL DIRIGENTE DELL'UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI MODENA
Con la nota ministeriale del 30.12.2010 Prot. n 3813 AOODPPR /USC il Miur ha previsto che l'Invalsi effettui su tutto il territorio nazionale una valutazione degli apprendimenti in Italiano e Matematica e che tale misurazione riguardi obbligatoriamente tutti gli studenti delle classi individuate dalla direttiva n. 67/10, cioè tutte le seconde e quinte classi della scuola primaria, tutte le prime e terze classi della scuola secondaria di primo grado e TUTTE LE SECONDE CLASSI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO.
Le prove invalsi per la secondaria di II grado sono previste per il 10 Maggio 2011 .
Nella nota ministeriale sopra menzionata si precisa inoltre che “per snellire e facilitare le operazioni di trasmissione dei risultati è essenziale la collaborazione degli insegnanti in tutte le diverse fasi della procedura secondo le modalità che saranno successivamente comunicate dall’INVALSI. “
Il Collegio dei docenti dell’Istituto Superiore d'Arte “A. Venturi “di Modena ritiene giusto e doveroso esprimere la propria posizione in merito alle questioni sopra evidenziate.
ñ Discipline storico-umanistiche
In generale, per quanto riguarda le discipline storico-letterarie, e umanistiche, le prove INVALSI adottano una strategia che riteniamo inadeguata: ricercano un’oggettività e una pseudo-scientificità inapplicabili alla verifica di apprendimenti, conoscenze e abilità significativi.
Le prove INVALSI si fondano sulla presunzione di poter “misurare” e soprattutto certificare le acquisizioni, appiattendo la complessità nella semplificazione, la pluralità delle interpretazioni nella povertà di schemi riduzionistici, tra i quali gli studenti devono cercare di scegliere i meno fuorvianti.
Questo sistema di verifica “oggettivo” finisce per banalizzare e svalutare completamente la rielaborazione critica degli studenti.
Tale modalità di verifica sta già promuovendo, nelle scuole elementari e di primo grado, un addestramento a competenze e conoscenze che possano essere misurate e valutate tramite test oggettivi, parametri fissi, medie statistiche. Il rischio diventa allora quello che la didattica venga ad essere prevalentemente proiettata alla misurazione piuttosto che alla formazione culturale e al dialogo educativo. Vengono così sottratti tempo ed energie vitali a ciò che crediamo essere l’essenza dell’insegnamento: la concentrazione sul rapporto con gli studenti, la capacità di ascolto, il dialogo culturale volto a sviluppare consapevolezza della complessità, capacità critiche, rispetto della pluralità, senso di responsabilità.
ñ Matematica
Il presidente dell' Invalsi ha reso noto che per la Matematica la prova verificherà le conoscenze e le abilità nei sottoambiti disciplinari : Numeri, Spazio e Figure, Dati e Previsioni e Relazioni e Funzioni e che le prove sono state costruite ed elaborate da gruppi di esperti provenienti dal mondo della scuola e dell’università e sottoposte a una prova preliminare sul campo.
A questo proposito vorremmo far notare che il decreto sul nuovo obbligo d'istruzione (22/08/2007), oltre ad indicare i saperi e le competenze per assi culturali all'art. 5, prevedeva venissero attuate misure di orientamento per i giovani, formazione dei docenti, sostegno, monitoraggio e quindi anche valutazione. Venendo a mancare le fasi di accompagnamento ( per la nostra provincia sono state avviate, ma mai concluse), riteniamo che la fase di valutazione che il Ministero vuole attuare non tenga conto della situazione reale della scuola.
ñ Obbligatoriamente
A noi risulta che non vi sia alcuna norma che preveda per le scuole e quindi per i docenti l'obbligo di somministrare e correggere le prove elaborate dall' Invalsi , l'unico obbligo per legge è previsto per l'esame di stato della scuola secondaria di I grado.
Come docenti ci sentiamo invece obbligati a mantenere fede agli obiettivi prefissati all'inizio dell'anno, a proporre strumenti valutativi idonei e soprattutto a non finalizzare la nostra attività didattica al superamento di prove strutturate avulse dalla pratica didattica.
ñ Seconde classi della scuola secondaria di secondo grado
Per queste classi il decreto sull'obbligo scolastico prevede a Giugno la certificazione delle competenze : altro adempimento calato dall'alto senza che i docenti abbiano avuto modo di intervenire e segnalare la carenza di collegamenti con quanto effettivamente si riesce ad attuare nelle singole scuole.
In ogni caso non si capisce il collegamento tra i due adempimenti: prove invalsi del 10 maggio e certificazione delle competenze di giugno. Va sottolineato che si tratta di due adempimenti, e di due scadenze, assolutamente nuovi per i nostri bienni! Per gli studenti e per gli insegnanti. E per giunta così ravvicinati!
ñ 10 Maggio 2011
Le attività didattiche devono essere programmate dal Collegio, dai Dipartimenti, dai Consigli di classe e quindi dai singoli docenti all'inizio dell'anno. Il piano annuale delle attività didattico-educative è deliberato dal collegio all'inizio dell'anno scolastico.
La programmazione non è un atto unilaterale, infatti viene proposta e discussa con le famiglie e gli studenti.
Riteniamo pertanto che la tempistica imposta dal Ministero non sia rispettosa dell'autonomia delle singole istituzioni scolastiche, ne' tantomeno degli organi collegiali delle stesse.
ñ Essenziale la collaborazione degli insegnanti
Perchè vi sia collaborazione proficua occorre avere condiviso precedentemente scopi, obiettivi, contenuti, metodi di controllo; se noi docenti ci dovremo attenere ad un ordine di servizio, come si può pensare che questa nostra collaborazione abbia risvolti positivi sugli apprendimenti dei nostri studenti e quindi sul miglioramento della scuola?
Un Sistema di valutazione può funzionare se ricorrono due condizioni:
• affidabilità e piena autonomia del soggetto valutatore;
• ampio consenso sugli obiettivi, sulle modalità, sui parametri da utilizzare e sull’uso che sarà fatto della valutazione.
Nel caso in oggetto ci sembra che vengano a mancare entrambe le condizioni.
La nostra non è una posizione di rifiuto di qualsiasi strumento valutativo, anzi siamo convinti della necessità di criteri guida comuni che nascano dalla esperienza quotidiana dell’insegnamento e da una riflessione, per altro da anni ormai maturata nella scuola. Ci sono obiettivi alti e importanti che come docenti abbiamo: gusto della ricerca, approfondimento, responsabilità.
Questi difficilmente possono essere misurati seguendo prescrizioni operative di esperti lontani dalla pratica scolastica quotidiana, come dalla relazione umana e cognitiva con gli studenti .
Chiediamo pertanto che sul tema della valutazione degli apprendimenti si apra un serio confronto che coinvolga davvero tutte le componenti della scuola e che quindi tenga conto della complessità e della pluralità di aspetti che l'atto valutativo implica.
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