www.globalproject.info/it/in_movimento/Parma-Una-settimana-di-mobilitazioni-verso-il-14-dicembre-a-Roma/6690
parmaprotesta.altervista.org/
lascuolasiamonoi/misc/file/10_PR0712.pdf
universita-parma.blogautore.repubblica.it/2010/12/07/cortei-nelle-facolta/
Per la difesa dei beni comuni verso il 14 dicembre e lo sciopero generale
Per questo invitiamo la cittadinanza di Parma Sabato 11 dicembre alle ore 20.00 in aula K3 presso la facoltà di Lettere a partecipare alla discussione verso il 14 dicembre per una ricomposizione delle lotte del nostro territorio, per la riappropriazione dei beni comuni e per chiedere subito lo sciopero generale.
Il Sapere è un bene comune, la Salute è un bene comune, l’Istruzione è un bene comune, la Cultura è un bene comune, la Terra, l’Aria e l’Acqua sono beni comuni, il Lavoro è un bene comune, il Territorio è un bene comune, la Casa è un bene comune, la Città è un bene comune, i Quartieri sono un bene comune, la Socialità è un bene comune, la Dignità è un bene comune, la Parola è un bene comune, la Lotta è un bene comune.
Tutto questo è di tutti noi.
Tutti uniti contro la crisi per creare un mondo diverso.
Giovedì 9 dicembre: Corteo studentesco
lascuolasiamonoi/misc/file/9_dic_a3.pdf
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Giovedì 9 dicembre: Spettacolo teatrale "Scholè"
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Sabato 11 dicembre: Tutti uniti contro la crisi
Assemblea pubblica con l'intero mondo della formazione, i movimenti, i comitati cittadini e i sindacati, per la ricomposizione delle lotte verso il 14 dicembre a Roma.
Ore 20.00 @ Aula k3 Facoltà di Lettere occupata
Per la difesa dei beni comuni verso il 14 dicembre e lo sciopero generale [Leggi l'appello]
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Per informazioni e prenotazioni del BUS da Parma per Roma:
Aula k3 occupata della Facoltà di Lettere in via Kennedy: tutti i giorni dalle ore 15 // tel. 3468670201
Da tempo il mondo universitario si oppone all’approvazione del DDL Gelmini, contestandone le logiche di privatizzazione e mercificazione del sapere. Già da ora sono visibili gli effetti dei tagli che si traducono in un sostanziale aumento delle tasse, diminuzione di servizi legati al diritto allo studio (alloggi, mense, borse di studio, trasporti, accesso alla cultura, biblioteche) e dequalificazione del sapere e della ricerca.
Queste mobilitazioni ci hanno reso ancora più consapevoli di come questa riforma non sia affatto una novità, ma anzi si inserisca in una serie più ampia di riforme del sistema universitario e dell’istruzione portate avanti negli ultimi vent’anni in tutta Europa da governi indifferentemente di destra e sinistra.
Un generale adeguamento dell’università ai mutamenti del mondo del lavoro e dell’economia globale che si inserisce in un contesto ancor più ampio di adeguamento delle istituzioni pubbliche al mercato. Sono anni che assistiamo alla privatizzazione selvaggia dei servizi, ad una deregolamentazione generale nei settori del lavoro e della finanza che hanno consentito la realizzazione di profitti da capogiro a discapito di quei diritti e di quelle tutele conquistate in tempi non troppo lontani.
È necessario riprendere la strada intrapresa il 16 ottobre a fianco dei lavoratori della FIOM, che dopo la resistenza di Pomigliano hanno espresso la propria indisponibilità a rinunciare ai diritti fondamentali e non hanno chinato la testa di fronte a un attacco che si vuole generalizzare a tutta la società. Il 17 all’assemblea della Sapienza, dove oltre ai lavoratori e gli studenti erano presenti i comitati in difesa dei beni comuni e della giustizia ambientale, è stata indetta la giornata di mobilitazione nazionale per il 14 dicembre a Roma rivolta a tutti i settori della società, per chiedere lo sciopero generale e mandare a casa il governo.
Sappiamo anche che la crisi la stiamo pagando noi e solo tutti noi uniti siamo la soluzione
Con questa lettera vogliamo parlare a tutti gli studenti, i professori, i movimenti, i comitati cittadini, i comitati in difesa dell’ambiente e dei beni comuni, i sindacati, i lavoratori, i migranti, le associazioni, i precari della cultura, i disoccupati, i pensionati, per creare spazio comune di lotta che dia visibilità e parola a tutte e a tutti.
Vogliamo dire che non ci stiamo ai tagli e alla distruzione della scuola e dell’università, non ci stiamo ai licenziamenti e alla precarietà, non ci stiamo alla svendita del patrimonio pubblico, al crollo dei beni culturali e alla privatizzazione di settori sempre più ampli della società ed alla sottrazione dei beni comuni, ma stiamo con chi difende l’ambiente come il comitato no inceneritore, con chi difende la democrazia il pluralismo della scuola e dell’università come il comitato istruzione bene comune, con chi difende la città e la sua storia come il comitato in difesa dell’oltretorrente, con chi difende il diritto alla casa come la rete diritti in casa, con chi difende i diritti dei lavoratori come la fiom, flc e usb e con tutti e tutte quelle che vogliono pensare un mondo diverso fatto di partecipazione democratica e di autorganizzazione dei cittadini.
Un contributo da Napoli:
Il video dell'aggressione della polizia e dei fermi (tramutati poi in arresto!):
http://www.youtube.com/watch?v=DekUVrQSIew
Comunicato
Un'aggressione gratuita della polizia, del tutto immotivata che si è conclusa con il fermo violento e l'arresto di due ragazzi colpevoli "di niente", se non di prender parte a un'iniziativa ciclistica e ambientalista che si chiama critical mass... E' quello che è successo oggi ai margini delle rituali celebrazioni del 8 dicembre in piazza del Gesù, una piazza completamente e incomprensibilmente blindata. Un gruppo di studenti universitari è riuscito ad entrare in piazza e ad aprire lo striscione "Obelisco Precario" per ironizzare sulle precarie condizioni dell'obelisco del Gesù in analogia con le proprie prospettive di vita. Qualcuno non deve aver digerito questo blitz assolutamente pacifico... !
Quando gli studenti sono usciti tranquillamente dalla piazza i cordoni di polizia e carabinieri li hanno seguiti, trovando su Calata Trinità Maggiore un gruppo di ciclisti della critical Mass che si apprestavano a partire per un giro in bicicletta nel centro storico di Napoli, per mettere in scena il "presepe morente". Alcuni dei ciclisti infatti erano in maschera per mostrare il declino della città.
A quel punto i carabinieri e la polizia hanno aggredito e fermato senza motivo due dei partecipanti, Alfonso che di mestiere fa l'animatore e Ana una studentessa brasiliana, semplicemente perchè erano, inermi, sulla loro strada.
Sono poi seguite una serie di cariche mentre gli studenti si raggruppavano e protestavano per i fermi, provenendo dall'Università dove c'era un incontro con Luigi Lo Cascio sul tema dell'attacco alla cultura e del film i "Cento Passi". A quel punto un corteo arrabbiato, improvvisato e sconcertato ha percorso le strade del centro, bloccando le strade, per arrivare sotto la Questura in via Medina, dove si è unito in presidio agli altri studenti che erano in piazza e ai movimenti dei disoccupati, che erano in presidio a piazzetta Monteoliveto e che hanno solidarizzato coi giovani fermati. C'era in particolare preoccupazione per la ragazza, che è stata sbattuta in terra nel fermo, mentre le veniva distrutta la bicicletta! Subito dopo la notizia ancora più incredibile che i fermi si erano tradotti in arresto!!
Domattina presidio sotto al tribunale di Napoli per la direttissima.
In allegato foto che mostrano che tipo di situazione è stata letteralmente aggredita dalla polizia e a breve inoltreremo un filmato che abbiamo recuperato e in cui si vede la totale gratuità di quest'altra operazione repressiva. Qualcuno nella questura di Napoli ha ormai perso totalmente la testa!!
Orientale occupata
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