Dalle 10 della mattina fino alle 19 di questa sera, gli studenti universitari e medi sono stati in grado ininterrottamente di fare blocchi del traffico, cortei selvaggi per tutto il centro cittadino, hanno srotolato uno striscione dal Teatro Regio, in solidarietà anche alle proteste dei lavoratori dello spettacolo contro i tagli alla cultura, hanno occupato per più di un'ora i binari della Stazione di Parma, causando forti ritardi sulla linea Milano-Bologna, sotto gli occhi stupefatti delle Forze dell'Ordine che si sono ritrovate più e più volte spiazzate da cambi repentini del tragitto del corteo e da veri e propri blitz.
Il corteo è terminato alle 19 ed ha raggiunto la Facoltà di Lettere, occupata da ieri sera, per riunirsi in assemblea e per decidere le iniziative da organizzare nei prossimi giorni, vista l'approvazione del Ddl Gelmini alla Camera.
Un dato però è certo: il coraggio, la radicalità e la determinazione espresse oggi dal corteo di Parma e da quelli di tutta Italia, non hanno spaventato nessuno, anzi, hanno spinto ancor più studenti a scendere in piazza per tentare di bloccare questa riforma distruttiva.
L'occupazione di Lettere infatti proseguirà, vista la grande affluenza di persone nuove che, anche in queste ore, stanno attraversando l'aula occupata con la voglia di partecipare alle prossime mobilitazioni.
Anche se il Ddl Gelmini è stato votato alla Camera, noi non molliamo! Sempre più convinti che al Senato non arriverà !!
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cantiere.org/art-02897/no-gelmini-day-30-novembre-cortei-mobilitazioni-e-cronaca-multimediale.html
www.globalproject.info/it/in_movimento/Parma-Blocchi-del-traffico-cortei-selvaggi-occupazione-del-Rettorato-e-della-Facolta-di-Lettere-il-Ddl-Gelmini-va-fermato/6561
L'università è un bene comune
Parma - Blocchi del traffico, cortei selvaggi, occupazione del Rettorato e della Facoltà di Lettere: il Ddl Gelmini va fermato!
Alla Camera sfasciano il nostro futuro? Qui costuiamo il nostro presente.
Oggi alle 14.00 nell'aula k3 della Facoltà di Lettere, si è tenuta un'assemblea a cui ha aderito un altissimo numero di universitari e studenti medi.
Dopo un nutrito dibattito tenutosi fino alle 16 tra gli studenti, ricercatori e professori si è deciso di avviare domani, 30 novembre, una mobilitazione generale che includerà tutte le realtà oltraggiate dalle riforme attuate dalla Ministra Maria Stella Gelmini. Il Ddl che verrà approvato domani alla Camera è un chiaro affronto al sistema universitario, allo sviluppo della ricerca, e soprattutto al futuro di una generazione che come unica garanzia ha una vita fatta di precarietà.
Al termine dell'assemblea è partito un corteo autonomo che ha attraversato la città bloccando le arterie principali del centro.
In fondo a via Mazzini gli studenti si sono presi gioco delle forze dell'ordine che, aspettandosi uno scontro in Piazza Garibaldi, per la presenza di Maroni, sono rimasti di stucco vedendo gli studenti dirigersi di corsa al Rettorato. I manifestanti dopo aver occupato il Rettorato parmigiano, hanno cercato inutilmente un dialogo con il Rettore che ha sostanzialmente rigettato l'invito barricandosi nel suo ufficio e dimostrando così la scarsa considerazione nei confronti degli studenti che legittimamente protestano.
Il corteo uscito dal palazzo ha continuato allora a bloccare la città, all'incrocio della stazione ed al Ponte delle Nazioni, attraversando di nuovo via D'Azeglio si è diretto alla Facoltà di Lettere occupandola.
Domani in Piazza Garibaldi per le 10.00 è prevista una forte mobilitazione degli studenti universitari a cui si aggiungeranno quelli medi alle 13.30.
Quindi anche Parma appoggia le mobilitazioni studentesche che stanno attraversando tutta la penisola e vuole dare la prova ultima di un'indignazione generale che da anni vive in noi studenti medi e universitari.
Un'indignazione generata da un metodo criminoso di affrontare questa terribile crisi: tagliando la ricerca e il sistema scolastico e finanziando opere pubbliche e belliche inutili.
Un paese che non investe sull'istruzione, è un paese che dimentica il futuro, e un paese che dimentica il futuro è destinato a crollare tra le macerie del proprio passato.
Il futuro lo creiamo noi studenti e da oggi siamo pronti a riprendercelo con le unghie e coi denti!
Gli studenti e le studentesse, i ricercatori e le ricercatrici e tutto il corpo vivo delle nostre università sono nelle piazze, sui tetti e nelle facoltà occupate, sopra i monumenti più famosi delle città italiane, per difendere il futuro di tutti gli studenti, i precari ed un bene comune come l'università, fondamentale per la nostra società e per il nostro paese. Anche noi non possiamo più rimanere immobili di fronte a quanto accade. Il nostro futuro è in pericolo e dobbiamo riconquistarci la parola, l'indignazione, l'azione e le nostre stesse vite.
Vogliamo sentirci artefici noi stessi del nostro percorso formativo ed essere protagonisti di un'università e di un paese che relega ai giovani un ruolo marginale di disciplina, subordinazione, precarietà e sfruttamento. Ora abbiamo il dovere di mobilitarci perchè tutti sappiano che ancora l'indignazione brucia nei nostri cuori e che il governo, il ministro Gelmini non possono contare sul nostro silenzio ma solo sulla nostra rabbia.
Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città!
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