Un articolo segnalato su Retescuole
Su Il giornale del 20/10/2010 è apparso un articolo sul sostegno che trovate
in fondo.
L'unico dato interessante fornito dalla giornalista Alessandra Pasotti è il
seguente:
"Salgono così a 12.218 le cattedre di sostegno complessivamente attivate in
Lombardia, a fronte di 28.148 alunni disabili che frequentano le scuole
statali."
Siamo cioè ad un rapporto insegnanti di sostegno/alunni disabili di 1:2,3.
Superiore persino a quanto stabilito dal Ministero, che prevede un rapporto
di 1 insegnante ogni 2 bambini.
A partire da questa situazione di assoluta illegalità, e per giustificarla,
si imbastisce, utilizzando con i precari il solito metodo Boffo, un
immaginario racconto fatto di avventurieri senza alcuna preparazione che
dovrebbero ricoprire le cattedre di sostegno.
"I posti saranno coperti
da personale senza alcun tipo di preparazione per
seguire questi bambini" questa la dichiarazione del funzionario Luca
Volontè del Provveditorato di via Ripamonti. E agli occhi del lettore si
apre uno scenario di bestie ignoranti assetate di prebende, che solo nel
migliore dei casi non saranno un danno per i bambini.
La realtà è ben differente
.
Tutti ricordiamo le interviste del direttore regionale Colosio raggiante di
metà agosto, che affermava che tutto sarebbe stato pronto per il suono della
prima campanella. Adesso ci dice candidamente che ha dovuto concedere più di
500 cattedre per venire incontro alle necessità (non ad un frivolo "di più")
legate al sostegno scolastico. Dire "necessità" in questo caso equivale a
dire che ragazzi e ragazze disabili devono ancora essere posti in condizione
di studiare e vivere serenamente il loro tempo scuola.
A chi spettava il compito di preparare l'organico di sostegno in tempo utile
per l'avvio delle attività didattiche (1 settembre)?
Naturalmente non ai disabili e alle loro famiglie, né tantomeno ai docenti
di sostegno, precari o di ruolo che siano. Spettava, come è ovvio, al
provveditore Colosio e al suo ufficio, cioè a quella stessa persona che
oggi, invece di presentare delle dignitose dimissioni, scarica su altri (ai
quali mai viene concesso diritto di replica) le proprie colpe. Ancora oggi
il direttore regionale prende tempo accampando scuse alle quali solo una
stampa prezzolata e genuflessa può dare credito. Vuole attendere che finisca
il primo quadrimestre per provvedere a completare gli organici o vuole
rimboccarsi le maniche e mettersi finalmente a lavorare rinunciando al
palcoscenico che tanto ama?
Sa, il signor Colosio, che entro il prossimo mese dovrebbero essere
consegnate le programmazioni individualizzate per gli alunni disabili e che,
con la propria negligenza, sta compromettendo il regolare svolgimento del
loro anno scolastico?
Ma veniamo a cosa dovrebbe fare ora, prima magari, di presentare le dovute
dimissioni.
- Provvedere a nominare a partire dalle graduatorie provinciali ad
esaurimento, che, almeno per quanto riguarda le scuole superiori, sappiamo
essere sono tutt'altro che esaurite. Il personale inserito in quelle
graduatorie è tutto, indistintamente, specializzato per l'insegnamento del
sostegno, ha quindi alle spalle almeno 8 anni di studi universitari (5 + 2
di abilitazione + 1 di specializzazione).
- Qualora quelle graduatorie dovessero esaurirsi non deve convocare
personale non specializzato, ma passare a nominare "dalle code", cioè altro
personale specializzato che da altre parti d'Italia ha dato la disponibilità
ad insegnare in Lombardia.
- Ciò fatto, qualora anche queste graduatorie dovessero esaurirsi
(ma ne dubitiamo) saranno i presidi a cercare il personale, prima
specializzato, poi, sempre nell'eventualità non lo trovino, "semplicemente "
abilitato (minimo 7 anni di studi universitari).
Anche in questa ultima ipotesi, però, ci sia consentita una osservazione: di
chi sarebbe la colpa se il personale specializzato dovesse rivelarsi
insufficiente? Dei soliti, bistrattati precari, o di un governo che appena
insediatosi ha cancellato le scuole di specializzazione per l'insegnamento
impedendo a chiunque di abilitarsi?
Qualcuno, giustamente, potrà osservare che il criterio di reclutamento
descritto è ancora lungo, che siamo a fine ottobre... bene, ragione in più
per mettersi a lavorare e fare oggi quello che colpevolmente non si è fatto
a tempo debito, a luglio. Retescuole
Questo l'articolo apparso su Il Giornale.
Insegnante di sostegno cercasi: 550 posti vuoti
di Alessandra Pasotti
Dopo l'appello dei genitori per avere più assistenza, arrivano le nuove cattedre. Ma ora non si trovano i docenti. Si pescherà nel calderone dei precari. L'Ufficio scolastico: "Così rischiamo di avere professori poco specializzati"
Si cercano tra i laureati in Biologia, in scienze Motorie, in Lingue, ma vanno bene anche i laureati in Veterinaria. Nessuno è escluso nella grande caccia all'insegnante di sostegno. Merce rara in Lombardia, dove a inizio settembre erano già esauriti tutti i posti in graduatoria per l'assistenza ai disabili.
Così dopo le sacrosante polemiche delle scorse settimane da parte di genitori e scuole che si erano ritrovati senza gli insegnanti per i bambini disabili, l'Ufficio regionale scolastico della Lombardia ha dato il via libera per 554 posti in più. Benissimo. Se non fosse che questi insegnanti non ci sono. Ed ora per coprire questi posti i presidi stanno pescando dal gran pentolone dei precari, sperando di imbattersi «almeno in un insegnante volenteroso». «I posti saranno coperti, ma, bisogna dirlo, da personale senza nessun tipo di formazione per seguire questi bambini» tuona lapidario Luca Volontè, responsabile in via Ripamonti del personale organico a livello regionale.
I genitori sono preoccupati: «Come sarà assistito mio figlio?» chiedono mamme e papà agli uffici scolastici. In via Ripamonti allargano le braccia. «Il problema del reclutamento di questi insegnanti è drammatico - spiega il direttore generale Giuseppe Colosio -, in Lombardia le graduatorie dei docenti specializzati per l'insegnamento agli alunni portatori di handicap sono esaurite ancor prima che suoni la campanella così le scuole sono costrette a far ricorso a personale non specializzato. Questa è un'ulteriore conferma degli esiti insoddisfacenti dell'attuale sistema di reclutamento che, risalendo sostanzialmente a norme del 1999, rivela tutta la sua fragilità».
Dagli uffici di via Ripamonti invocano il federalismo scolastico, «quello che permetterebbe alla regione di aumentare o diminuire i posti nei corsi di formazione a seconda delle reali esigenze del territorio - spiega ancora Volontè -. In Lombardia abbiamo graduatorie di insegnanti di Diritto o Economia che non si esauriranno mai e quella degli insegnanti di sostegno, ma anche quella di professori di matematica per le scuole medie che sono già esaurite». Ora il problema è coprire quei 554 posti per i quali «la regione ha fatto uno sforzo economico enorme».
«Non dubito che i posti verranno coperti - continua Volontè -. È brutto dirlo ma chiunque accetterebbe, visto che la sostituzione fa punteggio. Purtroppo saranno tutti insegnanti sforniti del titolo e della preparazione necessaria per aiutare bambini già in difficoltà». Ma come saranno seguiti i bambini? «Nella migliore delle ipotesi avranno vicino a sé insegnanti volenterosi, pronti a imparare seppure sul campo, a metterci del loro insomma, nella peggiore avranno un sostegno, ma solo formale».
Le 554 cattedre aggiuntive sono state autorizzate vagliando i singoli casi proposti dalle scuole agli uffici territoriali, con particolare riguardo alle centinaia di nuove certificazioni pervenute dopo l'inizio dell'anno scolastico e agli alunni provenienti da altre province. Salgono così a 12.218 le cattedre di sostegno complessivamente attivate in Lombardia, a fronte di 28.148 alunni disabili che frequentano le scuole statali.
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