L’abolizione del Senato S’alcun ricorda l’araba Fenice che dalla propria cenere rinasce sentirà, come me, frequenti ambasce laggiù, dove non spira aria felice. Che la platea corrotta e corruttrice usa a energico moto di ganasce rimuova lo sgabel di cui si pasce mi par manovra certo ammaliatrice che, si accettan scommesse, finirà con il rottamatore rottamato insieme al nostro esausto perineo provato già dal Nano calvo e reo. Sempre che al posto del morto Senato non nasca ‘l seggio del quaquaraquà! Massimo "Er soneggiatore" |