Resoconto incontro 18 marzo 2015- analisi DDL Buona Scuola


Mercoledi 18 marzo, dalle ore 17.30 alle ore 19.40, si è tenuta al circolo Zerbini una riunione finalizzata ad iniziare l’esame del DDL per la riforma della scuola proposto dal governo Renzi. Erano presenti all’incontro circa 35 persone tra insegnanti, studenti, genitori e rappresentanti di organizzazioni politiche.

Nella fase iniziale si è ricordato lo stretto legame con le rivendicazioni dei comitati cittadini che chiedono certezze sui finanziamenti per gli educatori disabili. A tutt'oggi non vi sono certezze da parte del Comune di Parma ed è programmata una manifestazione per sabato 21 marzo.

Si è poi ricapitolato l'iter che ha portato alla formulazione del DDL in Consiglio dei Ministri, quali modifiche sono avvenute tra il documento di novembre, l'ipotesi di Decreto Legge e questo documento di cui verrà iniziato l'esame in Parlamento dal 23 marzo:

http://icdo-nogelmini.blogspot.it/2015/03/il-testo-del-ddl-sulla-scuola.html

Sono emerse, da un sommario esame del DDL, le seguenti criticità:

  1. Valutazione dei docenti: in netto contrasto con la libertà di insegnamento; problema della competizione all’interno delle scuole; deve essere precisato chi valuta (il dirigente?) e sulla base di quali parametri

  2. Finanziamenti e sgravi fiscali per le scuole private: provvedimento anticostituzionale, incomprensibile specie in un momento di crisi e di tagli continui alla scuola pubblica. Questione del 5x1000: creerà ancora maggiori diseguaglianze tra scuole e tra territori

  3. Studenti: preoccupante la previsione di un database di schedatura di ogni alunno; non chiara la modalità di organizzazione dei percorsi scuola-lavoro (dubbi su quali aziende verranno coinvolte: le stesse che potranno fungere da sponsor per le scuole??); assurdo l’accento sui corsi opzionali, che non si sa come saranno finanziati e da chi saranno tenuti; rischio perdita di valore del titolo di studio

  4. Questione delle supplenze e dell’organico funzionale: non si capisce come si potranno garantire le sostituzioni dei docenti assenti e garantire al contempo che vi sia disponibilità sulla stessa disciplina e sullo stesso orario

  5. Precari: molto significativo che la stabilizzazione, che avrebbe meritato un decreto d’urgenza e che è atto dovuto dopo la condanna della corte europea all’Italia, sia invece stata volutamente agganciata al resto del disegno di legge, in modo da poter essere usata come leva per accelerare i tempi di approvazione del DDL, di fatto impedendo un vero dibattito parlamentare. Problema di una grossa parte dei precari che saranno esclusi dalla stabilizzazione e resteranno tagliati fuori dopo aver fatto percorsi universitari e di tirocinio lunghi e costosi con la promessa dell’assunzione.

  6. Fisionomia della scuola non costituzionale: basta leggere l’art.1 del DDL per comprendere che tipo di scuola si ha intenzione di costruire

  7. Dimensione pedagogica della scuola: totalmente assente

  8. Cultura della cooperazione e della collegialità: viene di fatto eliminata e sostituita dalla competizione che avrà ricadute disastrose sul funzionamento della scuola e sulla qualità dei percorsi educativi

  9. Poteri del dirigente scolastico: esagerati, unico vero obiettivo del DDL (vedi art.2): rischio clientelismo, corruzione; non chiara la questione degli albi distrettuali da cui attingere docenti; il dirigente farà una scuola a sua immagine e somiglianza.

  10. Autonomia scolastica e parità: due questioni da sempre collegate. Sarebbe necessario fare una specie di Storia dell’Autonomia scolastica da Berlinguer alla Giannini per mettere in luce come questa sia stata la “madre” di tutti i problemi della scuola

  11. Alcuni temi importanti o mancano completamente o sono posticipati all'interno della Legge Delega: gli ATA; la questione dell’integrazione e della disabilità; indicazioni precise sulla copertura economica dei provvedimenti annunciati. C'è molta propaganda sui finanziamenti, ma non si dice che in realtà i soldi provengono da risparmi sui contratti a termine, dal blocco del contratto e degli aumenti, dal taglio del fondo di istituto di oltre il 50%.

Spesso si parla dei finanziamenti alla scuola in modo fumoso e non preciso sui dati economici, ecco un articolo interessante in merito: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/01/istruzione-italia-ultima-i-paesi-ocse-per-spesa-pubblica-in-rapporto-pil/1308888/

  1. Riforma per slogan: scritta in modo affrettato, fumoso e volutamente generico. Molti provvedimenti saranno difficilmente funzionali ed applicabili, per come sono scritti.


 

Proposte emerse:

  1. Creare mobilitazione attraverso una rete di referenti per ogni scuola che diffondano informazioni

  2. Organizzare iniziative pubbliche (tipo le lezioni trasparenti di qualche anno fa)

  3. Sensibilizzare l’opinione pubblica: serve un legame tra docenti, genitori e studenti; vanno coinvolte le forze politiche, i sindacati, i movimenti

Per una rapida guida al DDL interessante il documento redatto da UDS:

http://www.unionedeglistudenti.net/sito/guida-critica-a-la-buona-scuola-il-ddl-analizzato-punto-per-punto/

  1. Organizzare un prossimo incontro di analisi del DDL e progettazione delle iniziative: proponiamo come data possibile lunedì 30 marzo, sempre allo Zerbini, sempre alle 17,30.

  2. Fissare la data per l’incontro pubblico al quale sono stati invitati i parlamentari PD di Parma (o altri esponenti della maggioranza di governo, da loro coinvolti) e deciderne la struttura.


 






Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
URL di riferimento: https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/index.php?mod=read&id=1426927501