Iniziativa genitori Vicenza, alunna disabile espulsa da scuola paritaria e compagni di classe rinunciano alla gita a cui era stato escluso alunno disabile


difesascuolapubblica.blogspot.com/2011/02/vicenza-imperdibile-filmato.html



un avvocato mi ha chiesto aiuto perchè una bambina con problemi comportamentali e assistita dall'UOMPIA è stata ESPULSA da una scuola paritaria elementare (fa, faceva ! la quinta ) .
Sta cercando una legge a cui far riferimento per sostenere che il provvvedimento è illegittimo. se qualcuno di voi ha qualche informazione,  me la  passi, per favore .
GRAZIE MILLE !!!!!!!!!!!!!!!!
annalaura

La Legge 10 marzo 2000, n. 62 http://www.edscuola.it/archivio/norme/leggi/ddlpar3.html Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione ha stabilito all'art. 1
"Alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento è improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione repubblicana. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap. Il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale e religioso. Non sono comunque obbligatorie per gli alunni le attività extra-curriculari che presuppongono o esigono l'adesione ad una determinata ideologia o confessione religiosa.

4. La parità è riconosciuta alle scuole non statali che ne fanno richiesta e che, in possesso dei seguenti requisiti, si impegnano espressamente a date attuazione a quanto previsto dai commi 2 e 3:

un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzione; un piano dell'offerta formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti; attestazione della titolarità della gestione e la pubblicità dei bilanci;
la disponibilità di locali, arredi e attrezzature didattiche propri del tipo di scuola e conformi alle norme vigenti;
l'istituzione e il funzionamento degli organi collegiali improntati alla partecipazione democratica;
l'iscrizione alla scuola per tutti gli studenti i cui genitori ne facciano richiesta, purchè in possesso di un titolo di studio valido per l'iscrizione alla classe che essi intendono frequentare;
l'applicazione delle norme vigenti in materia di inserimento di studenti con handicap o in condizioni di svantaggio;
l'organica costituzione di corsi completi: non può essere riconosciuta la parità a singole classi, tranne che in fase di istituzione di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe;
personale docente fornito del titolo di abilitazione;
contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnante che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore.
Analogamente ha disposto anche la CM 163/00 http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/cm163_00.html.

Saluti
Cinzia
http://www.apritiscuola.it/consultadeigenitori/

Ragazzi rinunciano la gita a cui non può partecipare il compagno condisabilità


1. Un esempio di civiltà in Calabria: i nostri ragazzi insegnano…A seguito del rifiuto opposto dalla Dirigente di una Scuola Media di Catanzaro alla partecipazione di uno studente disabile all’uscita didattica della propria classe, i genitori hanno dovuto ricorrere all’autorità di Polizia per far rispettare il diritto allo studio del proprio figlio, in linea con la normativa di riferimento, in particolare con le note Ministeriali le quali espressamente asseriscono che “Le gite rappresentano un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per
l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio”.

2. Successivamente a tale episodio, la Dirigente ha aggravato la propria posizione allorché ha manifestato ai docenti l’intenzione di non autorizzare in futuro alcuna uscita dello studente affetto da Sindrome di Down ed ha chiesto ai compagni di classe di non portare a conoscenza del ragazzo le date delle future gite ed uscite in programmazione, motivando tale richiesta con la scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità genetica…
Tale invito è stato immediatamente declinato dai compagni, ragazzi di terza media, i quali hanno dichiarato che avrebbero preferito rinunciare tutti alle gite pur di non veder discriminato il loro compagno!!!

Raccontiamo volentieri l’episodio occorso in quanto segnale importante di cambiamento in una generazione spesso tacciata di eccesso di individualismo e di scarso senso di solidarietà.

Un plauso ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Catanzaro che si sono dimostrati vera speranza di maturazione del tessuto sociale rispetto agli esempi che spesso provengono dal mondo dei “grandi".

Cosenza, 17 febbraio


COMUNICATO STAMPA ANFFAS ONLUS

GITA NEGATA A STUDENTE CON DISABILITA’:

LA DISCRIMINAZIONE SI COMBATTE IN CLASSE

I giornali di oggi riportano una notizia che suscita in Anffas Onlus,
Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o
Relazionale, sentimenti fortemente contraddittori.

La notizia è quella proveniente da una scuola media di Catanzaro all’interno
della quale la Dirigente Scolastica avrebbe (secondo quanto riportato dalla
stampa) negato ad un alunno con sindrome di down la partecipazione a gite
scolastiche ed uscite didattiche, invitando i compagni ed i docenti a
nascondere allo stesso le date delle uscite in programmazione adducendo
quale motivazione “la scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa
della sua infermità”. Invito, questo, che sarebbe stato immediatamente
declinato dagli stessi, i quali avrebbero dichiarato di preferire rinunciare
tutti alle gite piuttosto che veder discriminato il loro compagno.

La notizia suscita in noi sentimenti contrastanti perché:

- da un lato siamo frustrati ed estremamente contrariati, nonché
drammaticamente preoccupati, dal fatto che in assoluto contrasto a quanto
ormai universalmente sancito e ribadito a livello nazionale ed
internazionale e quindi nella più evidente illegalità, esiste ancora chi
continua a violare i più fondamentali diritti delle persone con disabilità e
delle persone con disabilità e paradossalmente spesso chi si rende
protagonista di tali violazioni è tra coloro i quali invece dovrebbero
farsene primi garanti;

- d’altro canto questa notizia ci lancia un messaggio di civiltà e speranza
per l’iniziativa di contrasto che, forse per la prima volta, proviene da una
società e comunità che possiamo, in questo caso, davvero definire “civile”.
I compagni di scuola del ragazzo con disabilità hanno mostrato, oltre che
sensibilità ed attenzione, alto senso civico e responsabilità. Crediamo, pur
non conoscendo nello specifico i fatti, che si possano definire, nonostante
la tenera età, dei veri e propri “cittadini modello” e dei piccoli
“difensori dei diritti umani”. Ciò significa che forse la cultura della
disabilità basata sui diritti umani sta penetrando nelle nostre comunità,
magari saltando qualche generazione.

Non vogliamo qui annoverare tutti i dettami normativi e culturali che
sanciscono il diritto degli alunni con disabilità alla partecipazione attiva
e piena, in condizioni di eguaglianza con gli altri, a tutte le attività
scolastiche (di cui gite scolastiche, viaggi di istruzione e momenti
ludico-culturali e sportivi rappresentano componenti essenziali e
fondamentali), né tanto meno soffermarci oltre a ricordare che nel nostro
Paese per fortuna esiste una specifica legge (la 67/06) che tutela le
persone con disabilità dalla discriminazione in tutti gli ambiti della vita,
ma ci preme soprattutto manifestare tutta la nostra solidarietà e vicinanza
all’alunno con disabilità ed alla sua famiglia, nonché ai compagni di scuola
ed insieme a loro a tutte le altre persone e famiglie che si trovano in
situazioni simili.

E’ per questo che l’Associazione desidera rinnovare e ricordare il proprio
impegno di tutela dei diritti umani e civili delle persone con disabilità
(in particolare intellettiva e/o relazionale) e dei loro genitori e
familiari, rendendosi disponibile a ricevere segnalazioni e supportare,
anche nelle sedi giudiziarie, iniziative di contrasto ad analoghe situazioni
in tutto il territorio nazionale.

Roberto Speziale

Presidente Nazionale Anffas Onlus

Per maggiori informazioni
Dott.ssa Roberta Speziale
Responsabile Area Comunicazione e Politiche Sociali
Anffas Onlus
Tel. 06/3212391 int. 15 - email <mailto:roberta.s@anffas.net>
roberta.s@anffas.net


Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
URL di riferimento: https://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/index.php?mod=read&id=1298741213